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Bike sharing gratuito ai politici: buon esempio o privilegio?

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In tempi di privilegi alla casta ogni beneficio in più è benzina sul fuoco. Perfino il mese e mezzo di bike sharing gratuito che nel comune toscano di Montecatini Terme è previsto per consiglieri comunali e giunta. Accuse e polemiche sono rimbalzate sulla stampa locale e sui social network: dall’opposizione, Emiliano Corrieri chiede la lista dei politici che hanno ricevuto la tessera del noleggio, mentre la maggioranza difende l’operazione e parla di una scelta fatta dall’azienda incaricata per pubblicizzare il servizio appena inaugurato.

La bagarre a Montecatini scoppia non appena il gestore del servizio Bicincittà, presente già in altri comuni italiani, distribuisce gratuitamente ai rappresentanti del comune tessere del bike sharing valide fino al 31 dicembre e rinnovabili dal 2016. Un bel regalo, tuonano i critici, visto che l’abbonamento annuale alle 105 biciclette a pedalata assistita in noleggio – qui i miti da sfatare sulle e-bike – costa ai residenti 45 euro.

Chiamata in causa, Bicincittà spiega la sua posizione con la volontà da parte dell’azienda di fare dei politici i primi “testimonial” di un servizio bike sharing finanziato con 600mila euro da parte della Regione Toscana. Getta acqua sul fuoco invece l’Assessore al Turismo Alessandra De Paola, la quale garantisce che “non ci sono soldi pubblici in ballo”.

Non grida allo scandalo neppure Pier Angiolo Mazzei, presidente della Fiab Montecatini Terme, che sul mese e mezzo di noleggio gratuito ai politici parla di una “bolla di sapone”. “L’azienda incaricata – aggiunge – ha compiuto una scelta di marketing legittima vista la passione per la bici del primo cittadino Giuseppe Bellandi”. Qualche perplessità Mazzei la nutre piuttosto sul bike sharing. “Siamo un piccolo comune di 18mila abitanti e non credo che un servizio del genere sia prioritario per la mobilità sostenibile a Montecatini”.