Home mobilità Bike to work, un’indagine a Londra: la bici quotidiana ti rende virtuoso

Bike to work, un’indagine a Londra: la bici quotidiana ti rende virtuoso

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Il commuter londinese, pieghevole al seguito © Brompton Uk

La campagna inglese Cyclescheme per il bike to work, varata con il sostegno del ministero dei Trasporti, prende slancio dalle indagini statistiche condotte sull’universo di ciclisti quotidiani che vi aderiscono: un campione di 10mila commuters, sotto esame da ormai un decennio.

Nel 2014 una rilevazione condotta su 2500 bikers e 100 datori di lavoro aveva posto l’accento sulla maggiore produttività dei dipendenti che ogni giorno raggiungono la scrivania pedalando (in termini di minore stress sul lavoro, di maggiori capacità di concentrazione, di minore assenteismo per malattia).

L’ultimo studio di Cyclescheme (questo il link per chi vuol saperne di più sulla campagna) si sofferma invece sugli effetti virtuosi sullo stile di vita indotti dall’uso quotidiano della bicicletta: il 48% degli intervistati ha dichiarato di aver modificato in senso salutare il proprio regime alimentare, il 29% di aver ridotto il consumo di alcool, il 20% di aver diminuito il numero di sigarette.

Altri dati significativi riguardano l’effetto traino del bike to work. Rispetto alle proprie propensioni sull’uso della bici (due terzi degli intervistati hanno confessato di essere stati conquistati dalla bicicletta, e di pedalare molto più del previsto, anche fuori dal tragitto casa-lavoro); e anche rispetto all’efficacia del proselitismo (ben il 70% si è adoperato per portare sulla strada della bici quotidiana amici e colleghi).