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E-bike sharing: Lisbona lancia una flotta di “assistite”

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Il centro storico di Lisbona. Sullo sfondo il Castello di San Giorgio.

Da giugno Lisbona sta testando un sistema di ebike sharing come soluzione a vie e piazze sempre più congestionate. Al momento sono cento le biciclette, due terzi delle quali a pedalata assistita, messe a disposizione dall’EMEL (Empresa Municipal de Mobilidade e Estacionamento de Lisboa) per un progetto pilota che coinvolge una cerchia ristretta di 2400 utenti. Una flotta minima distribuita in dieci stazioni tutte concentrate nell’area dell’ex esposizione universale, la zona est della capitale portoghese.

23 i milioni di euro investiti dall’EMEL per l’ebike sharing di Lisbona dato in gestione alla portoghese Orbita. Prossima e certa comunque l’estensione del servizio a tutti, residenti e non, mappando altre zone della città comprese le più turistiche come la Baixa. La flotta complessiva dovrebbe contare 1410 biciclette (di cui 940 elettriche), a cui l’amministrazione guarda con attenzione visto il progetto in cantiere di una rete ciclabile urbana estesa su 160 km.

Contenuti intanto i costi del servizio di ebike sharing della capitale portoghese anche grazie ai molti spazi pubblicitari. L’EMEL ha previsto un abbonamento annuale di 36 euro e un ticket giornaliero di 10 euro, spese competitive – soprattutto rispetto ai tanti risciò e servizi navetta – che dovrebbero invogliare residenti e turisti agli spostamenti “assistiti” in sella. Nota per la sua orografia – la parte più alta al Castello di San Giorgio – in realtà Lisbona non sarebbe neanche così scomoda per i ciclisti. Secondo il progetto Lisboa Horizontal il 63% delle sue strade ha una pendenza inferiore al 4%. Da noi, a lanciare un servizio di ebike sharing simile, il Comune di Siena.