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Europe, Let’s go Cycling: nel semestre europeo l’Olanda punta sulla bici

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In Olanda 22,5 milioni di bici su 17 milioni di abitanti

Una campagna a livello europeo che raccolga gli esempi più virtuosi delle politiche bike friendly e li consegni ai governi dei Ventotto come una sorta di Bignami della mobilità dolce. A lanciare “Europe, Let’s go Cycling” si è mossa l’Olanda, la prima della classe in tema di bicicletta. Dal primo gennaio presidente di turno del semestre europeo, i Paesi Bassi hanno deciso di sfruttare i mesi a disposizione per incidere anche sui temi di energia e cambiamenti climatici.

Presentata il 14 febbraio con l’apertura del sito, la campagna “Europe, Let’s go Cycling” funge soprattutto da contenitore web per le diverse iniziative che i singoli paesi portano avanti riguardo allo sviluppo e alla diffusione degli spostamenti in bicicletta. Una raccolta che culminerà giovedì 14 aprile ad Amsterdam, dove, in occasione della riunione del Consiglio Europeo, ai ministri dell’ambiente e dei trasporti dei 28 paesi membri verrà consegnato un documento contenente le migliori politiche europee a sostegno della mobilità sostenibile. E l’auspicio è che ciascuno lo sfrutti in patria.

Quel giorno, in contemporanea con la riunione dei ministri ad Amsterdam, “Europe, Let’s go Cycling” prevede diverse manifestazioni nelle capitali europee. Come a Lubiana, dove sono in programma incontri sulla sicurezza in sella rivolti agli alunni delle elementari, o a Edimburgo dove è in calendario un seminario sulle infrastrutture ciclabili.

Ideata come parte dell’eredità del suo semestre europeo, con “Europe, Let’s go Cycling” l’Olanda punta all’aumento dei chilometri pedalati nel vecchio continente. E lo fa dando il buon esempio con dati che presentano un paese dove il 36% della popolazione dichiara la bicicletta come principale mezzo di trasporto. Numeri che, del resto, si spiegano con altri numeri: 22,5 milioni di bici sul territorio nazionale a fronte di una popolazione olandese di 17 milioni.

“Ma non è tutto Olanda quando si parla di bicicletta – incalza la presidente di Fiab Giulietta Pagliaccio – perché anche noi in Italia possiamo insegnare qualcosa. Sul bike to work, ad esempio, è positivo il bilancio di Milano – di cui vi abbiamo già dato un resoconto – una città dove siamo riusciti a coinvolgere aziende e ad aumentare il numero di ciclisti quotidiani”.