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Explorando 2016: da Milano a Torino sognando la ciclabile del Canale Cavour

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Da Explorando 2015: foto di gruppo sotto l'ala del Conte Cavour © Marco Borrelli

Gomme gonfie e polpacci caldi per terza edizione di Explorando: la quattro giorni in bicicletta – da giovedì 2 a domenica 5 giugno – parte quest’anno da Milano direzione Torino e festeggia col pieno di 30 iscritti il centocinquantesimo del Canale Cavour alla scoperta di risaie, cascine e storia. Organizzato dai due parchi regionali piemontesi del Ticino e del Lago Maggiore e del Po e Collina Torinese, e dalle associazioni Ovest ed Est Sesia, la manifestazione Explorando punta alla realizzazione di una ciclabile lungo una delle opere irrigue più importanti d’Europa e che porta il nome dello statista piemontese, suo principale sostenitore dal 1863.

Durante la conferenza stampa di ieri, martedì 24 maggio, ospitata nella sede Fiab di Milano, a presentare il week end lungo in bicicletta verso Torino di Explorando ci hanno pensato gli organizzatori dell’evento. “Il nostro sforzo – evidenzia Ippolito Ostellino, direttore del Parco del Po e della Collina Torinese – è per una ciclabile lungo il Canale Cavour che valorizzi un territorio e che da questo, in cambio, venga gestita con professionalità e accoglienza per i cicloturisti”. Agli agricoltori guarda anche Ombretta Bertolo, rappresentante dell’Ovest Sesia, che racconta a BC di giovani leve pronte ad aprire le loro cascine per farne conoscere il riso agli appassionati del turismo lento.

La ciclabile lungo il Canale Cavour proposta dalle edizioni di Explorando si deve ancora confrontare con la sostenibilità economica. “Sul progetto abbiamo stanziato 2 milioni di euro. Al momento attendiamo lo studio di fattibilità dal Politecnico di Torino” dettaglia Marco Gobello, voce dell’Assessorato al Turismo della Regione Piemonte, che ha portato l’interesse delle istituzioni per l’opera. “Ma – avverte, interpellato da BC sul tema – è proprio sui costi della manutenzione e della sicurezza che dovremo misurarci”. Il riferimento è ai rischi dovuti all’assenza di barriere tra il tracciato e il canale, problema che ha suggerito l’eventualità (costosa) dei parapetti. Un assist all’intervento di Giulietta Pagliaccio, Presidente Fiab: “Io guardo all’Olanda, dove pedalano lungo i canali e non installano parapetti. Là non si rinuncia alle opere utili – e, aggiungiamo noi, sorprendenti – mentre il ciclista viene responsabilizzato”.