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Le strade bianche: una leggenda tutta da leggere

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È tempo di Eroica. Si corre domenica – partenza e arrivo a Gaiole in Chianti, come succede da ventun anni – la prima domenica d’ottobre la più famosa cicloturistica d’epoca, quella che ha rilanciato il mito delle strade bianche e di un ciclismo fatto di bici con il cambio – quando c’era – al telaio, di maglie di lana, di tubolari di ricambio incrociati sul petto.

La leggenda delle strade bianche (Ediciclo, 96 pagine, 8,50 euro) è il libro di Marco Pastonesi che raccoglie aneddoti e gesta scritte nella loro polvere, protagonisti Diavolo Rosso, Petit Breton, l’Avocatt, l’Eterno Secondo, l’Uomo di ferro, l’Airone, campioni che vi hanno trionfato, ma anche gregari che su di esse hanno sudato e imprecato.

Un libro che ci riporta al fascino antico e sempre moderno della bicicletta, in sella alla quale, in fondo, siamo tutti uomini soli al comando, se non altro, della nostra esistenza.