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Negozi amici della bici: a Milano la prima rastrelliera privata ad uso pubblico

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Il momento dell'inaugurazione delle rastrelliere di fronte alla pasticceria di Milano

A Milano la delibera “aree di sosta per velocipiedi, ad uso pubblico” era datata giugno 2016. Ma è da poche settimane che una pasticceria del centro ha dato l’esempio, acquistando per prima alcune rastrelliere installate poi davanti alla vetrina del negozio. E senza pagare l’occupazione di suolo pubblico, visto che l’obiettivo del Comune è proprio quello di facilitare una collaborazione con i privati per venire incontro alle esigenze dei ciclisti.

La posa delle rastrelliere in via Felice Casati a Milano ha comportato la rimozione di cinque posti auto per lasciare venti metri di spazio ai nuovi parcheggi ciclabili. «In una via stretta e molto trafficata come questa capitava spesso che mancasse posto per le bici. E così le si legavano ai pali, con disagi anche per i pedoni». Luca Scanni, uno dei soci della pasticceria Pavé che ha investito 5mila euro sulle rastrelliere, è però convinto che proprio con misure simili a sostegno della mobilità sostenibile si migliori la vita del quartiere. Il negozio in questione è di quelli che tengono a certi temi, visto che offre ai clienti una pompa per chi è “gomme a terra”. «Ci sono tre scuole qui attorno e molti genitori accompagnano in figli in bicicletta – ha spiegato a BC – Le rastrelliere di certo non sono esclusive per i nostri clienti, ma sono a disposizione di tutti. E si vede già in questi giorni: in tanti le utilizzano». E i colleghi commercianti come l’hanno presa? «Nei primi giorni lo studio d’architettura ha ricevuto diverse mail d’interessamento».

A sostenere infatti i proprietari del negozio milanese in questa pionieristica operazione, si sono attivati per la parte progettuale e burocratica gli architetti di Principio Attivo. Al taglio del nastro di fine settembre, era presente anche l’assessore alla Mobilità di Milano Marco Granelli che ha ricordato la crescita delle rastrelliere nel capoluogo lombardo: «A Milano ci sono oltre 16mila stalli per le biciclette distribuiti in tutti i quartieri. Erano poco più di 10mila nel 2015 e sono cresciuti al ritmo medio di quasi 1500 installazioni all’anno».

Dietro le quinte della prima rastrelliera privata milanese ad uso pubblico ha lavorato anche Marco Mazzei, fondatore della Massa Marmocchi di Milano e da anni attivista su due ruote. «Se prende piede, questa cosa può risolvere molti problemi quotidiani per i ciclisti», ha commentato, spiegando poi che il ritardo dell’applicazione della delibera che dava già due anni fa la possibilità ai commercianti e ai privati di installare rastrelliere per invogliare la clientela in sella e abbellire così il quartiere, è dovuto soprattutto alla scarsa pubblicità di queste disposizioni. «È vero che non tutto può essere fatto dal pubblico. Infatti, se danno una mano anche i privati, le vie e i quartieri possono cambiare radicalmente».