Home viaggio diari Rabadan Tour 2014: keep on rolling, babe!

Rabadan Tour 2014: keep on rolling, babe!

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Silenzio, motore, azione... ciak 1 © Morando BC

Tappa interlocutoria, oggi, che mi permetterà di arrivare a Perpignan e, da lì, lanciarmi domattina alla scalata dei Pirenei.
Da Narbonne la ciclabile prosegue seguendo il corso del Canal de la Robine fino a Port la Nouvelle; si sviluppa in mezzo agli stagni, a volte troppo ‘paludoso’ per i miei gusti (e per i miei pneumatici…)
Dopo una trentina di chilometri il paesaggio mi annoia ed allora cerco un diversivo… mumble mumble… sbircio nei cortili delle case…..idea!
Con il proprietario di una di queste, riallestiamo due set cinematografici, grazie agli oggetti dell’ambiente circostante. Vediamo se riuscite a capire quali sono…
Grazie, Omar, per non avermi detto no…. (ma quanto sono r*mpic*gli*ni?!?!)

È come quando faccio la supercazzola per pagare un po’ meno negli alberghi: taluni interlocutori ti ascoltano realmente interessati ma negli occhi degli altri leggi che preferirebbero un attacco di orchite o la visita dei Testimoni la domenica mattina.

Anche se la strada è più lunga e più ‘lenta’, decido di proseguire sulla costa, fino a Port Leucate e, prima dell’arrivo, non c’è nulla da segnalare se non un paesino esclusivamente naturista.
Sarà la particolare luce del momento, molto ‘giapponese’, ma il villaggio fa tristezza solo a guardarlo: inseguendo la chimera della privacy impenetrabile, il risultato è piuttosto un malinconico ghetto, isolato da reti metalliche quando non da alte mura, con casette-block tutte uguali, tipo villette a schiera dei parvenu di Nichelino…
Brrrrr, con gente così, costume forever!

Port Leucate è un tipico paesino costiero iperturistico (immaginate Punta Ala), con il porticciuolo ben pettinato circondato da ristorantini di pesce, negozi di ciapa ciapa e gelatai a iosa.
La peculiarità di una visita fuori stagione è che gli aspetti negativi vengono decisamente stemperati: meno caos e più calma, niente code, né bambini urlanti, né tamarri schiamazzanti. E nonostante oggi sia domenica.

Mi faccio ispirare da un bistrot quasi deserto (sono anche le due e mezza, sto già addestrandomi ad orari molto ‘spagnoli’….), dentro il quale il gestore, che mi dice lui stesso, essere già pienotto di birra, mi accoglie insieme ad un commensale che deve avergli fatto compagnia almeno da qualche ora….
Il pesce, per sua natura, NON può essere economico, e quindi se voglio mangiare pesce NON posso pensare di spendere poco: ma chi s’an fruà!!
La bistecca di tonno, i tre gamberi e le due Pelforth blonde rendono questo pranzo memorabile e Jean e Florian due formidabili interlocutori (anche se ho capito la metà di quello che biascicavano…).
Il mezzo litro di birra in corpo mi suggerisce di rinviare ancora di qualche minuto la ripartenza (anche se, viste le ore in sella e la fatica, qualsiasi liquido viene ‘smaltito’ in media dopo un’oretta…) e così prendo volentieri un gelato.
I miei accostamenti ‘tedeschi’, cassis e cioccolato, non inorridiscono il titolare, anzi, mi rendono ai suoi occhi ancora più bizarre.
Cito l’incontro, altrimenti olvidabile, per un gesto che vale una particolare menzione: dopo neanche venti secondi dalla consegna dell’adesivo, questo fa bella mostra di se, appiccicato all’entrata della gelateria!
Sono commosso, Gaston….

Continuo sulla ciclabile lungo la costa, ma il tempo si guasta e così devio per Torreilles, dove mi disseto in un bel bistrot di inizio secolo scorso, in stile art nouveau.
Et voilá, l’orage arrive.
I gestori si offrono di caricare bici e bagagli sul camioncino e traghettarmi fino a Perpignan che dista oramai una decina di km, ma me mi conoscete: non sapete chi sono? Non sapete chi sono? NON SAPETE CHI SONO? Sono Fred….

Stoico, proseguo per la mia strada dopo l’ennesimo aurevoir.

Arrivo a Perpignan ed ho qualche brutta sensazione: periferia squallida, graffiti brutti ovunque e soprattutto disordine e sporcizia, tutto contribuisce ad inquietarmi.
Per la prima volta trovo persino un’auto parcheggiata a bloccare la pista ciclabile (è chiaro che ci ho sputato sul parabrezza!!).
C’è un melange di gente che lascia pochi dubbi sull’effettiva provenienza; d’altronde oggi ci sono le elezioni, ed in Francia tira una brutta aria…ho paura che la nuova ondata di nazionalismo non porti a nulla di buono.

Faccio centro al primo colpo: Hotel de France, proprio all’imbocco della via pedonale, dà sul canale che attraversa la città.
Mi accoglie Julien, uno dei più svegli receptionist che abbia mai incontrato.
Di solito quando arrivo, porgo le solite tre domande:

  • camera libera?
  • WI-FI disponibile?
  • ricovero sicuro per la bici?

Dopo le prime due, a cui risponde affermativamente, mi anticipa evitandomi di poser la troisième, con questa risposta: “…e sí, c’è il garage per la vostra bici”. C‘è già feeling…
Ma non è tutto: comunicatomi che il prezzo più basso che può farmi è 54 euro per la stanza, parto con il mia solito ‘sproloquio’ per ottenere lo sconto e raggiungere il budget prefisso di 50 euro max.
Lui mi risponde: “pàdeproblèm: ti faccio 49 euro.” Capite?? 49 euro, non 50!! Questo è carattere, questo è essere naif, zucconi!!

Per cena, essendo domenica sera, c’è poca scelta, ma Julien l’azzecca e mi indica una birreria che si rivela essere un perfetto esempio di melting pot: pub inglese, con irlandesissima birra Guinness, servono nuggets all’americana, gestito a Perpignan, paese francese di frontiera, da  un avellinese emigrato che ha sposato una spagnola.

Domani si va all’attacco dei Pirenei: pregate per me….

Buonanotte,
Dave.
murand@hotmail.com

Km percorsi 97
Km totali 651

Banda sonora del giorno:
Limp bizkit – Chocolate, starfish and the Hot Dog Flavored Water (tutto l’album)
Talking heads – this must be the place
White stripes – Seven Nation Army