Home viaggio diari Rabadan Tour 2016: perché gli angeli esistono

Rabadan Tour 2016: perché gli angeli esistono

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RT2016 - Decorazione a penichette di ristorante lungo canale della Loira

Lo so, sembra il titolo di un libro di Paolo Brosio ma ammetto che nei miei viaggi incontro spesso persone e/con storie speciali. Oggi ben tre! Provo a raccontarvele.

Sul mio itinerario teorico, la prima parte del viaggio terminava a Macon, la seconda partiva da Parey-le-Monial nel punto in cui avrei preso la ciclabile della Loira e quel tratto di 45 km di ‘terra di nessuno’ che li univa, nei miei piani, doveva essere una statale di campagna.

Errore: ė una statale, sì, ma é anche un’importante arteria di collegamento tra l’est e l’ovest della Francia!

Superstrada a 4 corsie, accesso unicamente consentito alle auto, mia disperazione totale…

Torno un po’ indietro e opto per una strada alternativa ma qui la superstrada ha fatto invecchiare di colpo tutte le altre strade che sono collinari e con pavimento disastroso.

Dopo circa 15 km di sali (più) e scendi (molti meno), arrivo nei pressi di un’altra entrata della superstrada quasi esausto; inoltre la ruota danneggiata ha preso a vibrare ed ad ondeggiare sensibilmente e questo nobbuono.

Depresso, spilucco un pesce insipido annegato nelle classiche salse francesi in una trattoria per camionisti dopodiché mi piazzo con la bici nei pressi della rampa di entrata in attesa di qualche anima pia. Che si palesa con le sembianze del primo angelo.

Pick-up bianco scassato, maglietta bianca, barba bianca…ho una visione: San Pietro che mi offre un Lavazza?

Meglio: Christophe è un pensionato filosofo che vive nei dintorni e quando mi vede e capisce che sono in difficoltà non esita a caricarmi ed a sciropparsi 35 km fino a Parey (e ritorno, perchè non ha alcuna commissione da fare, lo fa solo per farmi una cortesia) per lasciarmi poi davanti al ciclista del paese, affinché possa riparare la bici.

Ed entra in scena la seconda fatina alata, che opera sul moribondo (ora esagero un po’ con l’enfasi ma immaginate il crescendo di pathos….) e mi sistema il cerchione, barbandomi la cifra astronomica di 6 euro!! Quando si dice l’onestà…

Quando riparto, vualá, la ruota non vibra più e sembra meno storta.

Grazie ancora e buone letture a Christophe chauffeur; grazie a Gaston cycliste, che la ruota ti giri sempre per il verso giusto!

Mi immetto sulla ciclabile della Loira e subito mi rendo conto della tranquillità e del silenzio che imperano: non incrocio nessuno per chilometri e la pista segue parallela un canale secondario, immersa nella natura e senza mai passare attraverso un villaggio (direi che ho fatto bene a far controllare la bici…).

A causa di questi imprevisti, chiaramente ho accumulato ritardo e quindi arrivo nella zona di Decize che è quasi ora di cena.

Il gite d’etape dove mi fermo ha per custode una ragazza molto gentile e disponibile, che però è dispiaciutissima perchè l’indomani devono ospitare una comunità di 10 persone e quindi non vogliono rifare un letto…

Ma contatta una signora che conosce, e che di tanto in tanto ospita delle persone e che vuole sentirmi al telefono per decidere se venire in mio soccorso (ho pedalato per circa 100 km ma risento dello stress della mattina); qualcosa nella mia voce la rassicura e quindi ecco che si palesa il terzo angelo.

Catherine viene con il suo collaboratore Jean Philippe in macchina a raccattare me e la bici con la promessa di riportarmi li il giorno dopo per non farmi fare km in più.

E ci rechiamo a casa sua: una villa secolare, con dependence dedicata agli ospiti (può arrivare fino a dieci persone) ma che al momento ha deciso di non usare.

Mi lascia una magnifica stanza della magione principale, probabilmente quella usata un tempo dalla prole e mi improvvisa una cena lì per lì con bistecca ed insalata.

Chiacchieriamo per buona parte della serata e scopro che ha vissuto tanto tempo in Africa, poi a Beirut, al seguito del marito ‘petroliere’ (che Jean Philippe mi rivela essere anche l’uomo che subito dopo la seconda guerra mondiale ha creato in Francia l’istituzione degli incursori subacquei, gli uomini-rana).

Mi dice che ha deciso di ospitarmi perchè è una donna curiosa che ama accogliere persone che hanno storie da raccontare.

Sono molto lusingato, la ringrazio, fumo il sigaro mentre beviamo uno cherry distillato da suoi amici irlandesi e poi mi ritiro nella mia regal stanza perché sto crollando dal sonno.

Ecco, oggi finalmente è cominciato il ‘mio’ viaggio.

Km odierni 97
Totali 435
Musica: cool jazz, la playlist di Zio Charlie.