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Resistere, pedalare, resistere. La Fiab in campo per non dimenticare

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La bicicletta e la Resistenza, un binomio indissolubile. Da quella di Gino Bartali che trasportava documenti falsi per far espatriare gli ebrei a quelle delle staffette partigiane, le tante donne che hanno dato un contributo fondamentale alla lotta per la Liberazione. Una su tutte l’Agnese raccontata in un libro da Renata Viganò e celebrata in un film da Giuliano Montaldo.

Resistere, pedalare, resistere, da dieci anni riunisce tutte le iniziative che le varie associazioni organizzano sul territorio per non perdere la memoria di quella giornata del 25 aprile e rilanciare nel contempo l’importanza della bicicletta e della mobilità sostenibile come strumento di crescita civile.

Da Pordenone a Siena, da Lecce e Lodi – solo per fare qualche esempio – sono decine gli appuntamenti già fissati e altri si andranno ad aggiungere nelle prossime giornate.

Resistere, pedalare, resistere è solo una delle iniziative messe in campo da Fiab, a livello nazionale o attraverso le sue associazioni locali, in cui confermare la sua vocazione politica – in senso più ampio del termine – e sociale: la partecipazione a Paciclica, i corsi per insegnare ad andare in bici alle donne immigrate, le uscite in tandem con i non vedenti, le pedalate in ricordo del disastro del Vajont, sono la dimostrazione che per Fiab essere ciclisti è essere anche – e forse soprattutto – cittadini consapevoli fedeli a una Costituzione “nata dalla Resistenza”.