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W la bici viva chiude allo sprint, tra spettacoli, pedalate e un po’ di cultura

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Un vecchio gioco sul ciclismo recuperato per la mostra "Giro giro Tondo" nel quadro delle iniziative di W la bici viva

 

Una donna con un cappellino di viscosa colorata, una pallina bianca sul naso e lo sguardo malinconico: è Alfonsina Strada. Un corridore con gli occhiali da motociclista, i baffi a manubrio e una bocca spalancata fino a diventare un boccascena: è un eroico. Un ciclista di piombo su una fettuccia da sarto in un prato di rose: è il Giro d’Italia.

Alfonsina Strada reinterpretata da Fernanda Pessolana
Alfonsina Strada reinterpretata da Fernanda Pessolano

“Giro giro Tondo” è la mostra di teatrini di carta fantasticati e poi costruiti da Fernanda Pessolano per il festival “W la bici viva” a Feltre, nel Palazzo Borgasio (fino domenica, ingresso libero). La storia del ciclismo suddivisa in cinque periodi (pionieristico, storico, romantico, tecnologico, globale), illustrata attraverso installazioni e invenzioni, recuperi e creazioni (figurine e fotografie, borracce e maglie, biglie e – ovviamente – teatrini) e raccontata in schede su corridori e corse, storia e curiosità (un abbecedario, da A come Anquetil a Z come Zandegù). Accanto ai teatrini, cinque biciclette storiche (due Bianchi, due Umberto Dei e una Carrera) prestate dal Museo della bicicletta Toni Bevilacqua di Cesiomaggiore. E intorno alla mostra, i laboratori sulla costruzione dei teatrini di carta, tenuti dalla stessa Pessolano con gli alunni delle scuole elementari del Feltrino.

Ultimo lungo fine settimana di biciclette per il festival “W la bici viva”, a Feltre, voluto dall’assessorato all’Ambiente con l’associazione Ti con Zero e il sostegno di Sportful e del Parco nazionale Dolomiti bellunesi.

Domani, alle 11, si inaugura il percorso ciclopedonale lungo il Rio Musil, a cura dei Comuni di Feltre e Pedavena e del Parco nazionale Dolomiti bellunesi. Alle 18.30, nel Palazzo Borgasio, si tiene l’incontro con Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della Sera, accompagnato dal chitarrista Ruggero Burigo, su “Israele a pedali, dai kibbutz al Giro d’Italia”, 40 anni di viaggi fra attentati e guerre, strisce e deserti.

Sabato, doppia pedalata, tutte e due con partenza alle 9 da Prà del Moro e tutte e due in collaborazione con la Fiab. La prima con Massimo Cirri, giornalista (è il conduttore di Caterpillar su Rai Radio 2) e scrittore, da Feltre a Cesiomaggiore, sede del Museo della bicicletta dedicato a Toni ‘Labròn’ Bevilacqua, con un incontro finale al Museo etnografico della Provincia di Belluno e del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi. La seconda con Lorenzo Cremonesi, da Feltre al Monte Grappa, sui luoghi della Grande Guerra a cento anni dalla sua conclusione.

Alle 18.30 Massimo Cirri, accompagnato da William Nisi al sax e Mosè Andrich al pianoforte, all’UniSono concert hall di Feltre, parla delle “Sette tesi sulla magia della radio”. E grande finale con lo spettacolo teatrale Finisce per A su Alfonsina Strada, la prima e unica donna che abbia mai partecipato al Giro d’Italia degli uomini (accadde nel 1924), al Teatro de la Sena, alle 21. Sul palcoscenico Patrizia Bollini, con testi di Eugenio Sideri e regia di Gabriele Tesauri. L’ingresso è libero.

Domenica, nell’aula magna Campus alle 10, il festival si conclude con “Bici di lotta e di governo: quale ciclabilità per la montagna bellunese nel futuro prossimo”, un dialogo di comunità fra amministratori e comitati, associazioni e società ciclistiche, operatori turistici e commerciali. Il punto della situazione su una scelta di vita. Biciclette – appunto – per vivere.