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Anche Fiab si schiera contro le trivelle per una nuova politica energetica

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Anche Fiab si schiera per il referendum per fermare le trivelle, che si terrà il 17 aprile, promosso da dieci consigli regionali. Una scelta coerente con le posizioni ambientaliste e per un nuovo modello di sviluppo che caratterizzano da sempre l’attività e le iniziative della Federazione italiana amici della bicicletta. D’altra parte molte associazioni locali avevano già aderito ai diversi Comitati formati o che si stanno formano in tutta Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema intorno al quale si gioca un futuro meno dipendente dal petrolio.

«Occorre investire su un diverso modello energetico che ha poi ripercussioni sulla diffusione di un nuovo modello di mobilità di cui la bicicletta è una parte importante– ha commentato il presidente di Fiab Giulietta Pagliaccio – Questo significa anche riconvertire la politica industriale del nostro Paese per costruire nuove opportunità di lavoro e  creare le condizioni per una minore dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili».

L’invito è di votare SI’ per abrogare la norma introdotta dall’ultima Legge di Stabilità che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas che insistono nella zona di mare vicina alla costa di non avere più scadenza. Con la Legge di Stabilità 2016, infatti, le licenze già in essere entro le 12 miglia dalla costa sono diventate “sine die”.

Le trivelle sono il simbolo tecnologico del petrolio: vecchia energia fossile causa di inquinamento, dipendenza economica, conflitti, protagonismo delle grandi lobby.