Home mobilità Appello a Draghi del mondo cicloambientalista: serve un Bike Manager nazionale

Appello a Draghi del mondo cicloambientalista: serve un Bike Manager nazionale

1611
Draghi

Tra le prime azioni sulla sostenibilità, il nuovo Governo Draghi è partito cambiando i nomi di due ministeri strategici per la mobilità ciclistica. Il ministero dell’Ambiente, guidato da Roberto Cingolani, è diventato “della Transizione Ecologica”, mentre Enrico Giovannini sarà a capo di un rinnovato Ministero dei Trasporti, ribattezzato Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Passi avanti formali a cui ora le associazioni bike friendly, FIAB in testa, chiedono che seguano scelte di governance precise. Nei giorni scorsi il mondo green italiano ha inviato una lettera al neo premier Mario Draghi, con cinque richieste per una nuova politica a favore della mobilità ciclistica.

“Non ci sarà transizione ecologica se la bicicletta non diventa il mezzo più usato nelle nostre città – hanno scritto le associazioni nella loro lettera a Draghi – non ci sarà benessere per i cittadini italiani se non si cambia radicalmente una mobilità urbana congestionata, antieconomica, pericolosa, inquinante e distruttiva dell’enorme potenziale di socialità e bellezza delle nostre città”.

Tra le proposte, le associazioni hanno sottolineato l’urgenza di “individuare la nuova figura del Bike Manager all’interno della struttura tecnica di missione”: il professionista dell’esecutivo dovrebbe essere incaricato di “sovrintendere all’attuazione della legge 2/2018 e più in generale verificare l’attuazione degli obiettivi del Ministro in questo settore”. L’altro argomento su cui i firmatari hanno chiesto chiarezza a Palazzo Chigi è quello della riforma del Codice della Strada (occorre “recuperare e migliorare il lavoro, ora sospeso”).

Nel 2020 la ciclabilità ha guadagnato terreno, nonostante il lockdown e le chiusure. I ComuniCiclabili FIAB sono cresciuti, a testimonianza di una nuova sensibilità da parte degli amministratori che comprendono quanto un maggior utilizzo della bicicletta possa alleggerire il traffico automobilistico e la presenza sui mezzi pubblici. Al netto di bizzarre proteste contro le ciclabili d’emergenza, è un fatto che diverse città in giro per il mondo abbiano scelto le pop up bike lane per venire incontro a una nuova esigenza di sicurezza e rapidità negli spostamenti.