Home Mercato duepuntozero BeMap, il fanale per la bicicletta che fa luce sullo smog

BeMap, il fanale per la bicicletta che fa luce sullo smog

2016
All'apparenza un comune fanale, BeMap rileva i tassi di CO e NO2

Non è certo un segreto l’inquinamento nelle città, ma la novità è che a misurare i valori di monossido di carbonio e di biossido d’azoto ci potrebbe pensare un particolare fanale adatto a qualsiasi bicicletta. L’invenzione prende il nome di BeMap (Bicycle Environmental Mapping) ed è valsa, la scorsa estate, il secondo premio a quattro studenti dell’Ecole Polytechnique Federale di Losanna a ICan, un concorso universitario mondiale di microtecnologia.

BeMap si presenta come un fanale per bici, ma contiene, oltre a un rilevatore GPS, un sensore in grado di misurare i livelli di CO e di NO2 dell’aria mentre si pedala. Ad animare il lavoro dei quattro studenti Micha, Chloe, Yoann e Benjamin sono state le cifre sulle morti per inquinamento pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i milioni di decessi a causa dell’esposizione eccessiva allo smog (si calcola che una morte su otto sia correlata a livelli di inquinamento troppo alti).

Una volta misurati i tassi di inquinamento, questi vengono inviati alla piattaforma online di BeMap Editor e resi infine visibili su una mappa. Al ciclista non resta che scegliere la strada più “pulita” e contribuire alla raccolta quotidiana di dati sui livelli di inquinamento zona per zona. Obiettivo ultimo di BeMap – qui il link al sito – è proprio la creazione di un database open-source consultabile su internet che immagazzini tutti i dati sullo smog rilevati dagli apparecchi. Secondo i suoi creatori, in questo modo BeMap costituirebbe “la base di studi ambientali e di trasporto”.

Al momento BeMap non è disponibile sul mercato, ma la sfida di città più vivibili e meno inquinate sta facendo breccia in diversi paesi come la vicina Francia, dove quest’anno era in programma la prima edizione della giornata della qualità dell’aria. Gli spostamenti a zero impatto sull’ambiente ripulirebbero l’aria anche in Italia dove, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, (il dato è riferito al 2012; di certo non si è ridotto da allora) le morti premature causate dall’inquinamento atmosferico hanno sfiorato le 85mila.