«I primi risultati sono promettenti: nei primi tre mesi del 2024, la città ha registrato una riduzione del 14,5% degli incidenti e una diminuzione del 12,6% dei feriti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso». Sono i dati contenuti nella motivazione del premio assegnato al Comune di Bologna: grazie alle politiche sulla Città 30 ha infatti ricevuto la settimana scorsa, il 14 novembre, il “Road Safety Award 2024″, il “Premio europeo per la sicurezza stradale”.
Si tratta di un riconoscimento ufficiale dell’Unione Europea nell’ambito della Carta europea per la sicurezza stradale (ERSC – European Road Safety Charter), guidata dalla Commissione europea. La notizia della vittoria arriva in un periodo di attenzione e polemiche nei confronti delle misure adottate dal sindaco Matteo Lepore. Bologna è una delle città in Italia che ha esteso il limite ai 30 km/h su buona parte delle strade urbane, sul modello di altre realtà europee come Parigi e Amsterdam.
Le parole di Salvini sulle Città 30
Tali scelte hanno tuttavia infastidito parte della politica con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che a inizio 2024 aveva pubblicato questo post su X: «Costringere un’intera città a bloccarsi a 30 all’ora rischia di essere un danno per tutti, a partire da chi lavora, senza benefici proporzionali in termini di sicurezza e riduzione delle emissioni». I risultati, in termini di minori incidenti e maggior sicurezza, sono incoraggianti e in Europa vengono premiati.
Sempre nella motivazione al riconoscimento al comune emiliano emerge il quadro nazionale rispetto all’emergenza sicurezza: «In Italia, il 73% degli incidenti stradali avviene su strade urbane, con Bologna che registra il terzo più alto tasso di mortalità stradale tra le quattordici città più grandi del Paese. Per affrontare questo problema, è stata lanciata l’iniziativa Città 30 con quattro strategie principali: designare il 70% della città come zona a 30 km/h, investire 24 milioni di euro in nuove aree pedonali e piste ciclabili, lanciare campagne di comunicazione pubblica e un programma di ambasciatori per la mobilità sostenibile».
Respinto il ricorso al TAR contro la Città 30 a Bologna
Oltre all’opposizione da parte del governo, anche i tassisti si sono attivati per cancellare il limite dei 30 km/h sulle strade urbane. Due di loro a Bologna hanno infatti presentato un ricorso al TAR Emilia-Romagna, respinto nei giorni scorsi. Anche in questo caso è utile leggere cosa riporta la sentenza: «(I ricorrenti) lamentano la lesione del diritto costituzionalmente tutelato alla libertà di circolazione. Quest’ultima, però, non è configurabile, dal momento che i provvedimenti impugnati non colpiscono il bene tutelato dalla Costituzione, in quanto non pongono limiti alla possibilità di muoversi, risiedere e lavorare liberamente sul territorio, ma dettano esclusivamente delle regole tecniche per garantire l’ordinata circolazione e l’incolumità pubblica».