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Cicloturismo: alle porte di Milano un nuovo polo in una cascina ottocentesca

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La cascina dove venne battezzata l’impresa casearia della Galbani potrebbe diventare un polo cicloturistico alle porte di Milano, vicino alla stazione e collegata a ciclabili. A Melzo, periferia est, la Cascina Triulza è la protagonista di un’operazione da 3 milioni di euro messi a disposizione dalla Tangenziale Esterna Spa, concessionaria che ha realizzato la vicina Tangenziale Est Esterna di Milano (A58) tra Agrate e Melegnano. «Questi finanziamenti – spiega a BC l’Assessore alle Infrastrutture e al Patrimonio Franco Guzzetti – li abbiamo ricevuti grazie al regolamento delle opere pubbliche: chi modifica e ha un impatto simile su un territorio con un’infrastruttura deve mitigarne gli effetti. La Concessionaria ci ha dato già i fondi per aprire due istituti scolastici, ora ne usiamo altri per un polo cicloturistico».

Il progetto bike friendly nella Cascina Triulza (detta anche Galbani) attende a giorni l’apertura della gara d’appalto per iniziare i lavori in un’immobile ottocentesco da 6500 metri quadri, proprietà del Comune di Melzo dagli anni Novanta. Secondo i progetti dell’amministrazione  commentati dall’assessore Guzzetti «questo spazio una volta riqualificato andrà in gestione per venti, venticinque anni ad associazioni o organizzazioni perché facciano attività sociali legate alla bicicletta». Ma quali sono i tempi di questo recupero? «Indicativamente nel giro di tre anni. Entro la primavera 2019 però la Cascina Galbani verrà rimessa a rustico, pronta così per gli interventi successivi».

Tanto del progetto bike friendly sulla Cascina Triulza resta ancora su carta, ma a BC l’assessore Guzzetti ha anticipato alcune possibili destinazioni degli spazi di una struttura storica da dedicare al mondo della bicicletta. «Ci piacerebbe che l’immobile culla di una grande storia imprenditoriale si candidi a punto di riferimento regionale per l’industria e l’artigianato della bicicletta. La Cascina Galbani di domani potrebbe ospitare posti letto, una zona ristoro e una ciclofficina». E sarebbe un’altra bella storia di recupero che a Milano ha importanti precedenti.