C’è il politico che entra a gamba tesa sulle ciclabili, un intralcio per il traffico, un’insicurezza per i pedoni e un nemico per le casse degli esercenti. Poi ci sono gli amministratori che, tra l’automobilista, il ciclista e il pedone, privilegiano gli utenti deboli della strada. Perché oggi chi investe nella mobilità dolce lancia una “sfida culturale”, un invito ai cittadini, prima che agli elettori, per una valida alternativa all’automobile. L’assessore alle infrastrutture della mobilità urbana di Sassari, Antonio Piu, parte dall’indaco, il colore indossato dalle ciclabili in fase di realizzazione, per raccontare a BC una scelta di campo. Quello a due ruote.


Ma se il viola delle ciclabili diventerà presto indaco col caldo estivo della Sardegna, l’umore degli esercenti di Sassari rimane tendente al nero. In un centinaio sono sfilati nei giorni scorsi contro i cantieri aperti da novembre su Viale Italia che, questa la loro denuncia, danneggiano gli affari. Critiche che l’amministrazione rispetta, ma è lo stesso Piu a confermare la bontà del progetto bike friendly della Giunta di Sassari. “Questo è, si può dire, il primo intervento vero e proprio sulla ciclabilità urbana, ma stiamo anche puntando all’intermodalità tra bike sharing e parcheggi auto. Tutto per snellire il traffico e migliorare la vivibilità cittadina”.
A Sassari la rete ciclabile indaco ha ricevuto l’approvazione della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Paesaggistici. Dopo la chiusura degli ultimi cantieri, annunciata dal comune entro fine mese, saranno necessari gli ultimi lavori relativi alla segnaletica. Ma l’inaugurazione, secondo la road map indicataci dall’assessore Piu, si attende per settembre, in occasione della Settimana europea della Mobilità. Nel frattempo si spera di far ricredere i negozianti su una questione: bicicletta e affari fanno pendant.