Può sembrare strano, ma perfino il paradiso della biciclette ha bisogno di qualche consiglio in materia. Amsterdam, una delle capitali europee della mobilità ciclistica, ha chiesto ad aziende, università, semplici cittadini, di candidare progetti o bozze di idee che potrebbero migliorare la sicurezza per chi va in bicicletta. Gli interessati devono proporli sul sito dell’Amsterdam Bike City Bicycle Innovation Lab. Una volta raccolte tutte le idee del concorso, le dieci migliori proposte, votabili da tutta la cittadinanza, saranno presentate di fronte a una giuria: il vincitore riceverà 2mila euro oltre all’occasione di poterla sviluppare concretamente con un fondo da 45mila euro. Per vincere i candidati devono concentrarsi soprattutto sulla fattibilità del progetto che avanzano per le ciclabili di Amsterdam: è davvero innovativo? Come impatterà sui comportamenti dei ciclisti?
Abbiamo tutti negli occhi le immagini della Venezia del nord: tante bici, tanti ciclisti, strade a misura d’uomo e sempre meno spazio dedicato alle automobili. Eppure gli incidenti non mancano: come si legge online sono soprattutto gli utenti che pedalano le bici elettriche i soggetti più a rischio. Così la città ha deciso di ricorrere all’intelligenza collettiva per rendere più sicure le ciclabili. «Abbiamo un problema – ha spiegato David Gelauff, Senior Project Manager presso l’Amsterdam Department of Traffic and Public Space – ed è l’utilizzo delle nostre piste ciclabili da tutti i tipi di utenti in sella, in particolare quelli sulle biciclette elettriche. A livello nazionale assistiamo a una percentuale maggiore di incidenti che coinvolgono le ebike, soprattutto tra i ciclisti più anziani». Non si tratta ovviamente di una condanna al mezzo di trasporto che ha permesso a sempre più persone di avvicinarsi al bike to work e, magari, a lasciare l’auto in garage per i propri spostamenti quotidiani. L’amministrazione è alla ricerca di soluzioni che incentivino comportamenti prudenti da parte di tutti, in un paese già sensibile al tema.