

Morti da inquinamento in calo. Il lockdown ha portato a 11mila morti da inquinamento in meno per il miglioramento dell’aria e il calo drastico di inquinanti, primo fra tutti il biossido di azoto (No2). In Italia si sono “salvate” complessivamente quasi 1500 persone (1490 per la precisione).
Sono i dati dell’ultimo report del Center for Research on Energy and Clean Air,(CREA) di Helsinki, un centro di ricerca indpendente che analizza i trend, le cause e le conseguenze dell’inquinamento dell’aria e atmosferico.
La diminuzione del traffico e delle attività legate all’industria, secondo i ricercatori, ha evitato anche 1,3 milioni di giorni di assenza lavorativa, 6mila bambini che sviluppano asma, 1.900 visite al pronto soccorso e 600 nascite premature.
Morti da inquinamento, 470mila all’anno
Se compariamo i dati sulle emissioni con quelli del 2019, scopriamo che i livelli di biossido di azoto sono diminuiti del 40% mentre il particolato fine (PM2.5) cala del 10%. Entrambe le sostanze sono molto inquinanti e estremamente dannose per la salute umana: diversi studi sottolineano che indeboliscono il cuore e il sistema respiratorio, e che insieme sono responsabili di circa 470.000 morti in Europa ogni anno.
La situazione dei Paesi europei
Per il CREA, i Paesi Ue con meno morti sono Germania (2.083), Regno Unito (1.752), Italia (1.490), Francia (1.230) e Spagna (1.083).
Il 40% delle riduzioni della mortalità sono correlate a insufficienza cardiaca, il 17% a disturbi polmonari come bronchite ed enfisema e il 13%, rispettivamente, a ictus e cancro.
Un altro studio dello scorso inverno, sempre di CREA, ha stimato che in Italia ogni anno sono 56mila i decessi prematuri da smog. I costi economici dell’inquinamento nel nostro Paese sono quantificati in incirca 61 miliardi di dollari. Nel complesso, in tutto il mondo perdono la vita ogni anno circa 4,5 milioni a causa di carbone, gas e petrolio. Una vera e propria strage, molto più silenziosa rispetto a quella del coronavirus.
Infine, gli studiosi segnalano di non minimizzare l’impatto del covid-19,e il suo drammatico bilancio di oltre 22mila morti in tutto il mondo. Ma ciò non toglie che “l’aria più respirabile è uno dei pochi lasciti positivi“.