Con l’estate si intensificano gli appuntamenti con in giro per l’Italia. Occasioni di incontrare una band davvero amica della bicicletta (il loro palco a pedali, dove sono gli spettatori, con le biciclette collegate a una dinamo, a fornire l’energia necessaria allo spettacolo, è un inno alla sostenibilità e al piacere di pedalare) ma anche di conoscere il loro ultimo disco, Extra un omaggio a Leo Ferré: dieci brani ricchi di poesia, in senso stretto, dove si ritrovano tracce di Verlaine, Baudelarie, Rimbaud che il cantautore francese ha musicato e la band italiana ha riarrangiato. «Abbiamo lavorato due anni al progetto – ha detto Andrea Satta – voce del gruppo, ciclista vero e promotore di numerose iniziative a favore della bicicletta – ascoltando più di 400 canzoni. Alla fine la scelta è caduta sul Ferré dell’inquietudine interiore, segno del tempo che viviamo». Quello tra Leo Ferré e la band romana è un amore di antica data, che affonda le radici nell’omaggio che un giovane Andrea Satta tributò a modo suo al cantautore francese: «Ero andato a Castellina in Chianti dove aveva vissuto per anni, un vero pellegrinaggio. Lì ho strappato una foglia di vite e ancora oggi la conservo in un libro», racconta.