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Idea weekend, una pedalata per tutti: la ciclabile della Riviera Berica

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All'inizio della ciclabile della Riviera Berica si sfila sotto Villa Capra, la 'rotonda' del Palladio. Foto © Matteo Danesin.

L’idea giusta per un weekend di fine estate? Vi proponiamo la ciclabile della Riviera Berica. Un gioiellino che nasce dal recupero del tracciato di un’ex tramvia in funzione tra il 1911 e il 1978 tra Vicenza e Montagnana. Inaugurata nel 2012, si ferma per il momento a Pojana Maggiore, a sud di Noventa Vicentina; ma è imminente il completamento fino all’incantevole città murata di Montagnana, distante sette chilometri e raggiungibile, nell’attesa, attraverso una viabilità locale a basso traffico. Si pedala per 35 chilometri, tra le ville del Palladio, su una scorrevole greenway che solca la campagna vicentina, da una parte il profilo morbido dei colli Berici, dall’altro quello più scavato dei colli Euganei. Per prepararvi, potete anche scaricarne le tracce gpx da questa pagina del sito turistico della regione Veneto.

La ciclabile della Riviera Berica e le altre ciclovie

La segnaletica della ciclabile

Sulla ciclabile incontriamo gruppetti di amatori, famiglie in uscita domenicale, pendolari che utilizzano la greenway per spostarsi tra comuni vicini. Si riconoscono dal carico delle borse cicloturisti che arrivano da più lontano, e che lontano possono andare grazie alle intersezioni della Ciclabile della Riviera Berica con altri percorsi come la Treviso-Ostiglia o la ciclovia che porta a Padova sulla direttrice del Bacchiglione; o ancora, per chi vuole scaldare fiato e gambe, l’Anello dei Colli euganei o la Strada dei Vini dei colli Berici.Ma c’è tanto da vedere e scoprire anche restando sulla Riviera Berica: soprattutto se ci costruiamo un anello su misura che in una direzione corre nel piano sull’ex-tramvia, nell’altro si allontana su saliscendi sempre morbidi, tra borghi, ville e monumenti.

Verso il Lago di Fimon

Si pedala da un Palladio all’altro. Il primo ci guarda dall’alto al chilometro zero della ciclabile. È la Villa Capra, universalmente celebre come ‘la Rotonda’ (la affianca, sulla collina, Villa Valmarana ai Nani, che non è del Palladio ma ha meravigliosi affreschi dei Tiepolo ed è l’unica aperta tutti i giorni). E alla fine, ad attenderci sarà Villa Pojana, anch’essa con l’inconfondibile armonia di forme del Palladio.
A Longara, neppure 5 chilometri dal via, la prima deviazione – una decina di km tra andata e ritorno – si inoltra in una valletta laterale. Ci caliamo in un paesaggio in cui la cerchia dei colli Berici si stringe sempre più fino a fasciare un incantevole specchio d’acqua, il lago di Fimon.

Una deviazione porta al Lago di Fimon – foto © Matteo Danesin

Al piede dei Colli Berici

La seconda deviazione è una strada panoramica che raccorda borghi, pievi e ville sulla prima fascia dei Colli Berici. Passiamo Costozza con la Villa Trento da cui un giovane Galileo iniziò ad osservare i cieli, poi Lumignano, il paese dei bisi (i piselli del tipico piatto risi e bisi) e Castegnero (famoso, a dispetto del nome, non per le castagne ma per ciliegie scure e carnose come quelle di Vignola). La chiamano la strada delle fontane, se ne incontrano tante, alcune scolpite come monumenti, altre al servizio di mulini, lavatoi insomma della vita quotidiana.
Prima di rituffarsi nella piana si sfila per Nanto, incorniciata da ulivi che danno un olio pregiato, un prodotto di nicchia proprio come la pietra usata per le ville del Palladio, e si può raggiungere anche Mossano con il suo mulino ad acqua, Barbarano, il castello di Villaga. Poi i colli piegano verso ovest, così come la Treviso-Ostiglia che qui si incrocia alla nostra pista.

La ciclabile della Riviera Berica sfila sotto il convento di San Pancrazio – foto © Matteo Danesin

La Riviera Berica torna piatta sotto le nostre ruote, prima di arrivare a destinazione ammiriamo, appena discosta dalla ciclabile, Villa Saraceno, che unisce la grazia del Palladio alla semplicità della corte agricola di cui la villa è evoluzione. Poi è rotta su Vicenza, il ritmo del pedale sulla ciclabile, giusto il tempo di una sosta alla Tipicoteca che accanto al percorso fa da vetrina per i prodotti del territorio. A Longare ci accorgiamo di pedalare accanto a una via d’acqua; è il canale Bisatto, snodo di commerci fino al secolo scorso, le casette disposte a schiera lungo l’argine. La Riviera Berica in un ultimo fotogramma.