Si chiama Urbact, è un festival europeo. Ogni anno mette in vetrina una selezione di buone pratiche messe a punto da grandi e piccole città del continente. Nel 2025 si è svolto a Wroclaw in Polonia, e tra le 116 pratiche che rendono più vivivibili, sostenibili e inclusivi i centri urbani è stato inserito, e premiato, il bike to work di Faenza. Organizzato dal Comune di Faenza e co-finanziato dalla regione Emilia-Romagna, è l’ormai collaudato programma che incentiva i lavoratori a utilizzare la bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro. Una app creata appositamente monitora i percorsi effettuati, i partecipanti ricevono un incentivo di 20 centesimi per ogni chilometro pedalato.
Urbact ha scelto il bike to work di Faenza come esempio efficace e concreto per promuovere stili di vita salutari e rispettosi dell’ambiente, riducendo la dipendenza dalla automobile e migliorando il benessere fisico e mentale grazie a una maggiore attività motoria (un benessere confermato sempre più spesso da studi scientifici come questo). Nel candidarsi, il Comune di Faenza ha tradotto in numeri il valore della propria proposta: i partecipanti sono stati oltre 1100 e hanno totalizzato una distanza pari a quindici volte la circonferenza della Terra, risparmiando oltre 87mila kg di CO2. Il risultato è di rilievo sia per la partecipazione sia per l’effetto conseguito.
Nei prossimi mesi, Faenza rilancerà il proprio bike to work coinvolgendo cinque centri del proprio comprensorio: Brisighella, Faenza, Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo. Le aziende interessate a partecipare al bike to work coinvolgendo i lavoratori hanno l’obbligo della redazione del Piano Spostamenti Casa Lavoro, requisito obbligatorio posto dalla Regione Emilia-Romagna per l’accreditamento all’iniziativa. Tra i 116 progetti premiati da Urbact 2025, 10 sono andati a Comuni italiani. Oltre a Faenza sono astari premiati Alessandria, Borgomanero, Brindisi, Genova, Lucca, Milano, Perugia, Reggio Emilia e Rimini. Per scoprire i progetti premiati si può consultare la banca dati aggiornata delle URBACT Good Practices che li raccoglie tutti, dalla prima edizione del 2017 ad oggi.