Una ottima combinazione di elementi visibili e invisibili; è questa la chiave del successo del nuovo sistema di riconoscimento della bicicletta Cesar Datatag® Cycle, un inespugnabile dispositivo di protezione e riconoscimento univoco del proprio mezzo.
È un sistema brevettato di progettazione inglese, già sperimentato da anni in tutto il mondo, e lanciato oggi sul mercato italiano da Mechanical Line Solutions.
“Lo proponiamo come novità per le biciclette – precisa Dario Bartesaghi, titolare dell’azienda – ma è da anni che ci sta dando grandi soddisfazioni in tanti settori; ci ha consentito di restituire ai legittimi proprietari veicoli e oggetti di ogni tipo, dagli escavatori ai fuoribordo, dalle moto alle selle da cavallo. Recuperati anche all’estero, in Paesi dell’Est europeo, grazie alla condivisione del nostro database con le forze dell’ordine sia italiane che straniere”.
Come funziona, in sintesi, Datatag® Cycle?
Si acquista un kit di semplicissima installazione che comprende un sistema multiplo di marchiatura. Vengono infatti forniti:
un set di stencil in vinile e una fiala di liquido UV per marchiare in modo permanente telaio e forcelle. Gli stencil sono mascherine traforate che vengono rimosse immediatamente dopo l’applicazione della soluzione UV. La visibilità temporanea dei codici di marchiatura a vernice svanisce nel giro di qualche giorno e i dati rimangono ‘sottopelle’ alla bicicletta (ma pronti a tornare molto ben visibili una volta illuminati con lampade UV).
una etichetta di identificazione visibile con ID univoco, a prova di manomissione, da applicare sul telaio: mostra il numero di identificazione univoco della bicicletta e contiene anche un QR code leggibile.
Già questo combinato di informazioni rende il sistema efficace e originale; ma lo integra
il sistema Datadots®: un tubetto che contiene circa 1000 microchip, sospesi in una colla trasparente, da applicare sulla bicicletta (viene fornito un pennellino specifico) distribuendoli tra cerchioni, manubrio, corone, freni. I Datadots® vengono poi letti utilizzando lenti di ingrandimento particolari, utilizzate normalmente dalla polizia.
Una volta completata l’installazione del kit, ci si collega al sito Datatagper registrare gli estremi della bicicletta e del proprietario (in caso di vendita della bici, si può trasferire la protezione all’acquirente).
“Come si sa – spiega Bartesaghi – tanti non sono disposti a marchiare con la classica punzonatura biciclette di valore, con il rischio per di più che con una mola a batteria la marchiatura venga abrasa e la bici ritorni ad essere anonima; il nostro sistema Datatag® è invisibile, i microchip disseminati sulla bicicletta sono permanenti, non hanno insomma bisogno di alcuna ricarica, e basta individuarne uno alle forze dell’ordine per stabilire a chi appartenga quella bicicletta”.
“Nella malaugurata eventualità di un furto, al proprietario basterà fare la consueta denuncia e mandarcene copia; verrà immediatamente inserita nel database che viene condiviso dalle centrali di polizia in Italia e all’estero.”
Un sistema tanto sofisticato e tecnologicamente avanzato che, oltre ad essere sorprendentemente semplice da applicare (“vi invito – conclude Bartesaghi – a guardare il video“), è proposto a un prezzo assolutamente alla portata (29 euro): uno strumento in più, da aggiungere ai classici antifurto e alle più elementari norme di prudenza, per vivere in tranquillità la propria ‘passione bici’.