In diverse capitali europee è in corso un processo per regolamentare la presenza di mezzi come monopattini e biciclette a noleggio. Se in alcuni casi – come a Parigi – la linea è stata quella di bandire (tramite referendum) gli e-scooter disponibili in free floating, a Londra si starebbe studiando una via di mezzo, dagli effetti comunque non banali. Come riporta TechCrunch, l’azienda dei trasporti pubblici Tfl (Transport for London) ha introdotto un nuovo regolamento che riguarda i parcheggi delle biciclette elettriche in sharing. La ragione, come si legge sul sito ufficiale, è risolvere una questione definita “problematica”: le e-bike parcheggiate male, in alcuni casi rovesciate su marciapiede o strada.
Quante sono le bici a noleggio a Londra?
Sono 40mila le due ruote elettriche che compongono le flotte delle società presenti a Londra col proprio servizio di bike sharing. Lime, HumanForest e Dott sono tra le principali e d’ora in avanti dovranno fare in modo che i propri clienti non accedano a determinate aree della capitale UK proprio per evitare che le biciclette vengano parcheggiate in zone giudicate troppo congestionate.
Al netto dell’inciviltà che si nota anche nelle città italiane di fronte a parcheggi di bici e monopattini, d’altra parte il problema risiede anche nell’assenza di parcheggi e aree adeguate. Cosa succederà ora a Londra? Al bike sharing in flusso libero saranno precluse le cosiddette red routes: sono il 5% dei quasi 650 chilometri di strade, ma lungo queste direttrici scorre il 30% del traffico londinese.
Londra, una nuova mappa del bike sharing
La responsabilità di far sì che le persone non parcheggino in queste vie è delle società che offrono i servizi di bike sharing a Londra. Una delle modalità, suggerita dalle autorità, è far sì che tramite la geolocalizzazione le app impediscano all’utente di terminare la corsa se quest’ultimo sta lasciando il mezzo là dove non può.
La questione è che le biciclette a noleggio sono un servizio apprezzato da cittadini e turisti in una città che registra da tempo una crescita della mobilità dolce. Nel 2023 le bici in condivisione free floating erano meno di 28mila, mentre oggi sono 40mila. Le foto scattate dalla stampa mostrano che in certi casi, data anche la congestione delle strade della capitale Uk, lo spazio proprio non c’è e viene per di più mal gestito dagli utenti.
“Cerchiamo di essere molto chiari su questo punto. Le biciclette in free floating sono sempre più popolari e sono un ottimo modo, green e salutare, di spostarsi in città – ha commentato in un’intervista a Zag Daily il commissario londinese per gli spostamenti a piedi e in bicicletta Will Norman -. Il problema più grande che dobbiamo affrontare è il parcheggio irresponsabile”. In prospettiva bisognerà capire che impatto avrà questa misura che rischia di scoraggiarne l’utilizzo.