Il ponte di Brooklyn ha la sua ciclabile. È stata infatti inaugurata, prima del previsto, la corsia per le biciclette che, in precedenza, potevano solo utilizzare la passerella sopraelevata in condivisione con i pedoni.
Si tratta del primo vero intervento di ridefinizione della mobilità su quello che è considerato uno dei simboli di New York dal 1950, quando l’amministrazione decise di eliminare i tram per lasciare più spazio alle auto. Ma è anche, in un certo senso, un ritorno alle origini, perché, inizialmente alle vetture era riservata solo l’area centrale, mentre ai lati correvano le carrozze a cavalli.
Effetto pandemia e non solo
Secondo le previsioni il ponte dovrebbe consentire un transito sicuro ad oltre 60mila ciclisti al giorno che si spostano tra Manhattan e Brooklyn. Un popolo di ciclisti cresciuto, come in altre città, in seguito alla pandemia ma che ha finito per riscoprire i vantaggi in termini di salute, di tempo e di portafoglio del muoversi pedalando.
Soddisfatto il sindaco di New York Bill De Blasio. “Con questi interventi abbiamo voluto dimostrare che la bicicletta resta centrale nel disegno della nuova mobilità cittadina – ha detto – Questa pista ciclabile non dimostra solo l’attenzione della città alla sicurezza degli utenti della strada più deboli, è un simbolo che abbraccia pienamente un futuro sostenibile e manda un forte messaggio alla cultura automobilistica”.
Dalla Grande Mela, insomma, arriva un messaggio importante anche in chiave ecologica, come ha sottolineato Ben Furnas, direttore dell’Ufficio per il clima e la sostenibilità del sindaco. “La creazione di un nuovo collegamento ciclabile di alta qualità da Brooklyn a Manhattan e aver lasciato più spazio ai pedoni per la passeggiata soprastante è un esempio formidabile di come la nostra lotta contro il cambiamento climatico possa migliorare la qualità della vita qui e ora”.
Le modifiche hanno reso anche più sicuro il traffico pedonale che ora era condiviso con quello delle biciclette. Il ponte, una vera icona di New York, è infatti frequentato ogni anno da migliaia di turisti che lo attraversano in cerca di quegli scorci che lo hanno reso celebre in decine di film e di scatti di grandi fotografi.