Porsche, uno dei brand automobilistici più famosi al mondo, ha comunicato di aver acquisito il 20% delle quote di Fazua, azienda fondata nel 2013 vicino Monaco di Baviera e specializzata nel campo dei motori per ebike. La società è competitor di leader del settore come Shimano e Bosch e dà lavoro a circa cento dipendenti. Non è la prima incursione del marchio di proprietà del gruppo Volkswagen nel campo della mobilità ciclistica e mette ancora una volta in evidenza un percorso di transizione del campo automotive verso nuovi modelli di trasporto. In altre parole: con questa operazione la casa di Stoccarda viene incontro anche agli appassionati di due ruote.
L’acquisizione delle quote di Fazua è arrivata pochi mesi dopo l’accordo con Greyp Bikes, società che realizza bici a pedalata assistita di cui Porsche ha ottenuto la maggioranza. «Le nostre attività nel settore delle ebike sottolineano il nostro approccio coerente – ha detto nel 2021 Lutz Meschke, membro dell’Executive Board -. Porsche è da anni un fornitore leader di ibridi plug-in: nel 2019 abbiamo lanciato la prima Porsche completamente elettrica, la Taycan; e, lo scorso anno, uno su tre dei veicoli che abbiamo consegnato era dotato di un motore elettrico».
Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito a diverse iniziative bike friendly da parte di grandi marchi del settore motori. C’è stata la Harley Davidson con le sue ebike, così come la BMW. La notizia dell’attivismo di Porsche si può infine collegare a quanto, presto, accadrà in Francia, dove è stata approvata una legge storica che impone a tutte le pubblicità di auto di promuovere stili di trasporto sostenibili (come andare a piedi, in bici o usare i mezzi pubblici). Avere nel proprio catalogo bici elettriche può senz’altro aiutare le case automobilistiche a proporsi in una maniera più credibile. Se, ovviamente, l’obiettivo condiviso è quello di ridurre il traffico motorizzato.