Là dove non arriva la Polizia locale, ci pensano gli attivisti. Nei giorni scorsi a Milano diverse persone che avevano parcheggiato in divieto si sono ritrovate sul parabrezza, bloccate dal tergicristallo, finte multe che denunciano una situazione diffusa nel capoluogo lombardo, così come in moltissime altre città italiane. «Questo non è un verbale», si legge sul foglio rosa, la cui grafica richiama quella delle sanzioni.
«2024, e ancora le persone non si fanno scrupoli a parcheggiare sul marciapiede», è il commento amaro di questa attività di guerrilla urbana pacifica, che ricorda quella avvenuta a maggio, sempre a Milano: 2mila cittadini erano usciti per strada, partecipando a un censimento di tutte le auto parcheggiate in sosta vietata.
Finte multe a Milano per marciapiedi a ostacoli
L’iniziativa delle finte multe a Milano vede coinvolti cittadini, associazioni e anche una parte della politica locale – come il consigliere comunale Marco Mazzei – che supportano campagne di questo tipo. La denuncia è chiara: i parcheggi selvaggi danneggiano gli utenti attivi della strada, a cominciare dai pedoni e dalle persone disabili che non possono usufruire di un diritto essenziale come quello di circolare in sicurezza lungo un marciapiede.
Al di là della rabbia che monta di fronte a spazi pubblici invasi dalle auto, chi ha staccato le finte multe a Milano non vuole colpevolizzare e basta. Inquadrando il QR code stampato sulla sanzione fake si atterra su un sito. «Ogni giorno – si legge – i marciapiedi si trasformano in percorsi a ostacoli insuperabili per le persone con disabilità, che spesso sono costrette a richiedere aiuto. Non si tratta di comodità, ma di un diritto fondamentale alla dignità, all’autonomia e alla libertà che spetta a ciascuno di noi». Fanno seguito poi inviti a imparare la lezione e a farsi ambasciatori di un nuovo modo di intendere la città.
Il dialogo dunque serve per cambiare le abitudini delle persone, cercando poi di sensibilizzare la politica verso una maggiore severità nei confronti di gesti di inciviltà. Per seguire il progetto c’è anche una pagina Instagram dove al momento sono collezionati gli scatti delle prime finte multe. Non si tratta della prima volta in cui a Milano si protesta per la sicurezza stradale e il rispetto delle regole: le ciclabili umane, a cui anche Fiab ha partecipato, hanno dimostrato che c’è ancora molto da fare per prendersi spazio.