Con Gérard non ci conosciamo da molto, lavoriamo insieme nel senso che lui è il cliente ed io il fornitore, ma abbiamo avuto fin da subito un gran feeling: stessa passione per gli sports, stesso senso dell’umorismo, stesso sacro rispetto per l’onestà e la collaborazione sul lavoro.
Ma non sono questi i motivi che, dopo il gran rifiuto delle ferrovie francesi, mi spingono a rivolgermi a lui per trovare un’estrema soluzione: lui abita a Parigi, e se c’è anche una sola possibilità di riuscita, lui è l’unico che può trovarla.
Ed è un amico. Da domani, un amico eccezionale. Come eccezionali sono i suoi figli, Axel e Lucas (fidatevi, stavolta i nomi sono veri…) che, da lui preallertati da un giorno all’altro, mollano tutto e mi danno appuntamento stamattina alla periferia di Parigi, per caricare me ed il mio triciclo e portarmi a Dieppe.
Mi alzo all’alba perché per arrivarci devo percorrere circa 50 km e le previsioni meteo non sono incoraggianti:


ça va sans dire, dalle 6,30 primo colpo di pedale alle 10 non smette un solo attimo di diluviare ed io sto percorrendo una sorta di tangenziale con le auto ed i camion che alzano nuvole d’acqua attorno a me.
Fortuna che spesso c’è lo spazio minimo a bordo strada dedicato alle emergenze o ai cazzari in bici come me…
Tutto a posto? Troppo semplice, non sarebbe in tema con il leit-motiv di questo viaggio…
Da ieri c’è lo sciopero dei benzinai e noi non abbiamo gasolio a sufficienza per andare e tornare dalla Normandia; al primo distributore ci mettiamo in coda perché tutta la Francia ha avuto la stessa idea.
Un’ora con la regia di Hitchcock: dopo mezzora si esaurisce la benzina verde 95….dopo altri dieci minuti è la volta della 98 ottani…resta solo il gasolio…
Quando finalmente terminiamo il pieno ricomincio ad avere una temperatura corporea decente.
Fino a Rouen cascate d’acqua, poi improvvisamente, la Normandia illuminata da un pallidissimo sole.


Dopo pranzo ringrazio i miei salvatori che tornano a casa e mi imbarco sul traghetto che mi porterà a New Haven.
A bordo la tensione finalmente mi abbandona e la stanchezza si fa immediatamente sentire


(credo merito anche delle due pinte che condivido con i miei occasionali compari pedalatori Al, John e Jack…) e crollo davanti ad un noioso match del Roland Garros.
Sbarchiamo che è buio ma trovo subito il B&B Newhaven House, gestito da…..cinesi!!
Che non parlano una parola di inglese!!
Non è un mio problema, devo dormire per essere riposato e concentrarmi: da domani si pedala a sinistra….
Good night.