Avrà quattro circonvallazioni ciclabili, 16 radiali che collegheranno la periferia al centro e quattro highway verdi che uniranno il nord col sud e l’est con l’ovest della città. Così potrebbe presentarsi Milano nel 2035 quando il piano della mobilità (Biciplan) battezzato Cambio appena approvato dal Consiglio metropolitano (astensione in blocco dell’opposizione) avrà completato il suo ciclo di investimenti. Sono 250 i milioni di euro in tutto che dovrebbero contribuire alla transizione ciclabile del capoluogo lombardo.
«Sono previste delle vere e proprie linee ciclabili che collegheranno Milano con i 132 comuni della città metropolitana – ha esultato su Facebook la neo assessora alla Mobilità della giunta Sala, Arianna Censi -. Un progetto importantissimo che già entro l’estate del 2022 permetterà ai milanesi di raggiungere in bicicletta il loro “mare” all’Idroscalo. Milano punta a raggiungere le migliori città europee entro pochi anni, anche grazie agli investimenti previsti dal PNRR».
Chi vive e lavora a Milano sa quanto le riaperture degli ultimi mesi non abbiano stravolto la quotidianità dei trasporti sotto la Madonnina. O meglio, il traffico dei mezzi privati sembra addirittura aumentato, anche in centro, forse per timore dell’utilizzo dei mezzi pubblici. Senz’altro più persone stanno utilizzando le nuove ciclabili realizzate dal Comune a seguito della pandemia – come quella di Corso Buenos Aires -, ma ancora molto deve essere fatto.
Secondo il nuovo piano della mobilità di Milano, una volta ultimata, la rete di ciclabili a ragnatela permetterà all’amministrazione di compiere un passo avanti verso il cosiddetto modello della città a 15 minuti, lanciato dalla sindaca di Parigi Anne Hidalgo: l’80% dei servizi infatti sarà al massimo a 1 chilometro di distanza da una pista ciclabile. Questo significa che l’infrastruttura bike friendly potrà condurre facilmente i residenti a parchi, supermercati, scuole e altri punti di interesse. L’obiettivo a lungo periodo – si parla del 2035 – è quello di aumentare la quota degli spostamenti ciclabili fino al 20% del totale all’interno del comune e fino al 10% per quel che riguarda gli spostamenti dall’hinterland che saranno favoriti dalle superstrade verdi.