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Spagna, oltre 1 miliardo per tagliare il prezzo di bike sharing e mezzi pubblici

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Da tempo la Spagna sta diventando un modello. E non soltanto perché è guidata da uno dei pochi governi progressisti presenti in Europa in grado di vantare una crescita importante del PIL (+3,2% nel 2024). I passi avanti si notano anche sul fronte delle infrastrutture e degli incentivi alla mobilità dolce: nei giorni scorsi il Ministero Trasporti e della Mobilità Sostenibile ha infatti annunciato lo stanziamento di 878 milioni di euro per ridurre il prezzo del trasporto pubblico locale e metropolitano per i pendolari in tutto il 2025.

La Spagna vuole tutti sui mezzi pubblici

A febbraio era stato lo stesso dicastero a disporre ulteriori 330 milioni di euro come copertura per la riduzione del 30% del prezzo degli abbonamenti al trasporto pubblico locale e metropolitano e dei biglietti multicorsa, ma soltanto in quelle città impegnatesi a tagliare il ticket di almeno il 50%.

Con l’obiettivo di disincentivare l’utilizzo del mezzo privato, in Spagna il governo ha compreso in quel miliardo e più di euro anche risorse per abbassare il costo del bike sharing, come alternativa valida dei pendolari nei propri spostamenti in città. Da anni i Paesi europei stanno sperimentando, attraverso investimenti pubblici, soluzioni per avvicinare sempre più persone alla mobilità attiva. In Germania, nel periodo post pandemia, il governo aveva introdotto per alcuni mesi la quasi gratuità dei treni con un abbonamento calmierato.

Andrea Colombo, ex assessore alla Mobilità del Comune di Bologna e figura di riferimento nel progetto Bologna Città 30, ha commentato su Facebook gli aggiornamenti dalla Spagna, con un confronto rispetto alla situazione italiana. «In Italia l’ultima legge di Bilancio ha tagliato oltre 150 milioni che erano già stanziati nel bilancio dello Stato per la mobilità ciclistica e la sicurezza stradale e ha previsto solo 120 milioni di euro aggiuntivi per il Fondo Nazionale Trasporti, a fronte di un fabbisogno stimato fra gli 800 milioni e i 2 miliardi».