Dimmi che bici hai, come ti vesti, cosa ti piace, e ti dirò chi sei. O meglio, dimmi come pedali e ti dirò che tipo di ciclista urban sei. Perché i ciclisti urbani, quelli che usano la bicicletta con lo stesso scopo, per muoversi in città, per andare a fare la spesa, o nel tragitto casa-lavoro, non sono tutti uguali. Condividono le stesse strade, lottano contro le stesse insidie ma si dividono in gruppi, o meglio, tribù, caratterizzate da diversi modi di intendere le due ruote e di vivere una vita, su e giù dalla propria sella. Ecco alcuni tipi di ciclista urbano che si possono incontrare in qualsiasi città: certo, lo facciamo un po’ per gioco. E sapendo bene che questi sono solo tipi ideali, e che nella realtà tutti siamo un po’ l’uno, un po’ l’altro.
Il modaiolo
Anche se non è proprio all’ultima moda, la bicicletta del ciclista fashion victim si fa guardare eccome. Sempre pulita, ha pochissimi graffi e soprattutto attira l’attenzione per via di quei dettagli o quegli accessori da cui proprio nessuno riesce a togliere lo sguardo. E così il pedalatore modaiolo avrà raggiunto il suo obiettivo: non passare inosservato, fare della strada la sua passerella. Non parliamo poi dell’outfit: dalla testa fino ai piedi, dal caschetto fino ai calzini colorati, il fashion victim veicola un’immagine globale di ciclista urbano che, volente o nolente, è una bella pubblicità per la bicicletta in tutte le sue forme.
Lo sportivo
Ha una mtb da competizione, oppure una bici da corsa, magari in carbonio, con le ruote ad alto profilo. Anche l’abbigliamento non inganna: il casco aerodinamico, gli occhiali con le lenti a specchio. I pedali del suo potente mezzo hanno lo sgancio rapido e non manca mai il kit per riparare una foratura, che sia nel borsello sotto il sellino oppure nella finta borraccia verticale. E poi il computerino è sempre acceso, così come il Gps al polso, così da controllare la performance una volta sceso dalla sella. Il ciclista urbano dall’approccio sportivo vive gli spostamenti quotidiani come fossero occasioni di allenamento, momenti per tenersi in forma. Testa bassa e pedalare.
Il vintage
Il ciclista vintage potrebbe avere molte caratteristiche in comune con il modaiolo, ma in realtà il gusto per l’antico è un vero e proprio stile di vita. Lui gira con la vecchia bici del nonno, con i freni a bacchetta, oppure con un mezzo da corsa di quelli con il cambio sul telaio e i fili dei freni che escono dalle manopole e schizzano verso l’alto. E’ capace di pedalare anche in giacca e cravatta e si muove per la città rilassato, senza fretta, con il suo sguardo sognatore. Il passato sta tornando, la bici però non passa mai di moda.
La mamma
Bicicletta stile olandese. C’è sempre il cestino al manubrio, utile per riporci la borsetta, oppure la borsa della spesa, o magari lo zaino del figlio che accompagna a scuola. Insomma, il cestino non è mai vuoto. Poi c’è il portapacchi posteriore, e spesso e volentieri il seggiolino per il figlio. Immancabile il campanello, un’arma che sa bene come usare nel momento più opportuno. La mamma è capace di pedalare nel traffico, con lo stesso rapporto da passista inossidabile, carica all’inverosimile: figlio dietro, borse davanti. Si muove con sicurezza e rigore, non perde l’equilibrio nemmeno quando infila le auto in coda, e non perde nemmeno la strada, come fa nella vita.
Il tecnologico
Cuffie a conduzione ossea. Orologio intelligente al polso. Smartphone in bella vista, agganciato in tutta sicurezza al manubrio. Faro anteriore e posteriore di ultimissima generazione: sempre accesi, perché nel traffico non si scherza. Anche il lucchetto con cui mettere al sicuro il suo mezzo non è uno qualsiasi. Il tecnologico potrebbe anche avere una ebike, o una pieghevole: perché sono mezzi intelligenti, come lui. E non è escluso che sul telaio, o sul caschetto, si incontri il supporto per una webcam. Tutto quello che può aiutare a districarsi nelle pieghe della città, non è affatto un di più, qualcosa di superfluo, ma un prezioso aiuto alla vita di tutti i giorni.
L’antagonista
Bici da ciclofficina, meglio se a scatto fisso. Se ci sono graffi, non importa: è vissuta. Adesivi ovunque, anche sul casco. Dispositivi di sicurezza quasi assenti. La città è una giungla, l’antagonista è una specie di cacciatore solitario (capace però anche di ritrovarsi in branco, meglio se davanti a una buona birra artigianale). Per lui pedalare non è solo una azione che consente di spostarsi da un luogo all’altro: pedalare è un messaggio per il mondo, per quelli che stanno in coda, per quelli che vedono tutto grigio, per quelli che pensano che le cose non possano andare diversamente da come sono. Un messaggio non urlato, condotto dolcemente a ritmo di pedali.
Il viaggiatore
Sullo zaino, o sul telaio della sua bicicletta, ci sono gli adesivi dei luoghi che ha visitato su due ruote. Pezzi di mondo che il viaggiatore si porta sempre dietro. E non sgancia mai le borse: fosse anche solo una, resta attaccata al portapacchi posteriore, non solo perché comoda e utile, ma perché chi ha viaggiato tanto in bicicletta sa che dagli incontri che si fanno lungo la strada c’è sempre qualcosa da portare a casa. La bici del ciclista urbano di tipo viaggiatore ha le geometrie rilassate e comode, inconfondibile. E lui pedala sicuro, non infrange le regole e mentre si muove sta già pensando alla sua prossima destinazione.
L’attivista
L’apparenza inganna. L’attivista, in comune con il cilista urbano antagonista, non ha molto: perché in fondo in fondo è proprio il senso del pedalare stesso che li divide. Hanno un messaggio da dare al mondo, ma per l’attivista questo è l’unico giusto, l’unico corretto, quello che questo mondo prima o poi lo salverà. Ha bici di qualsiasi tipo, targa “no oil” appesa al sellino, coprisella targato, maglietta di una associazione con quel motto che pure si tatuerebbe sul braccio. Non se le tiene per sé: ha il diverbio facile con l’automobilista in seconda fila o più in generale con quelli che credono di essere i padroni della strada. Ma se lui è cambiato, tutto il mondo può cambiare. In sella.
Le immagini dei ciclisti urbani sono state create da pikisuperstar.