

Un italiano su tre andrebbe al lavoro in e-bike. Sono i risultati condotti da una ricerca commissionata dalla società Shimano STEPS a YouGov, che ha coinvolto 12mila persone residenti in dieci Stati membri dell’Unione Europea (Paesi Bassi, Regno Unito, Italia, Danimarca, Francia, Svezia, Germania, Belgio, Norvegia e Spagna.
Al lavoro in e-bike: Italia al terzo posto
Secondo lo studio, gli italiani sono entusiasti dell’idea di recarsi al lavoro in e-bike. Nella classifica il nostro Paese è al terzo posto (33%) dopo Paesi Bassi (47%) e Spagna (39%) e ben sopra la media europea del 24%. A seguire Belgio (31%) e Norvegia (27%) nelle ultime posizioni vi sono Francia, Svezia e Regno Unito.
Le principali motivazioni
Il breve report indaga poi le ragioni che porterebbero i cittadini comunitari a recarsi al lavoro con la bicicletta a pedalata assistita. La maggioranza degli intervistati ha risposto che lo farebbe per mantenere la linea (34%), mentre solo il 30% ha risposto che userebbe le due ruote per la salvaguardia dell’ambiente, a pari merito con il risparmio dei costi di carburante.
Shimano indaga anche le motivazioni opposte che spingono le persone a non prendere l’e-bike. Tra queste la possibilità di incontrare brutto tempo (37%), i costi eccessivi del mezzo (34%), un tragitto troppo lungo per andare al lavoro (31%), la possibilità di arrivare al lavoro sudato (25%) e l’assenza di piste ciclabili (18%).
Il sondaggio, per quanto riguarda l’Italia, ha visto un campione di 1000 persone intervistate, delle quali 594 lavoratori. Il 43% degli uomini si recherebbe a lavoro con le bici a pedalata assistita, mentre solo il 27% delle donne preferirebbe questa soluzione di mobilità.
Come già documentato nell’ultimo rapporto di ANCMA Confindustria sul mercato delle due ruote nel nostro Paese, nell’ultimo anno il mercato delle e-bike ha registrato un aumento delle vendite di circa il 16,8%.