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Vacanze in bicicletta, come scegliere il posto giusto per dormire

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Ospitalità bike friendly sulle strade del vino di Bolgheri © Gunelli / BC

Cresce pian piano, ma cresce, anche il cicloturismo in Italia. Se le destinazioni più ambite per una vacanza itinerante in bicicletta restano le grandi classiche d’Europa, il Danubio, la Drava, i castelli della Loira, Olanda e Fiandre, sono sempre più i pacchetti vacanza proposti dai tour operator anche nel nostro Paese. Ovviamente dal momento che ci si muove all’interno del nostro territorio, è sempre forte la tentazione del fai-da-te, del viaggio autorganizzato.

Non è così semplice scegliere il ‘dove pedalare’: aumentano anche da noi le Ciclovia di Qualità, ciclabili su sede protetta o percorsi segnalati su strade a basso traffico (potete trovare sul sito di Bicitalia una selezione), ma ad eccezione di qualche oasi felice (Trentino e Alto Adige su tutti) è ancora sulla carta una rete che le colleghi in modo da soddisfare chi vuole pedalare per almeno una settimana di fila in sicurezza.

Fondamentale è, per chi progetta da solo il viaggio, è la programmazione delle tappe e delle strutture di accoglienza. Qui il quadro comincia a essere incoraggiante, perché – sino ad ora soprattutto al servizio dei cicloturisti stranieri – sono sempre di più gli alberghi, agriturismi, bed and breakfast che si attrezzano per ospitare viaggiatori, singoli o a piccoli gruppi, in bicicletta. Su scala locale, enti di promozione turistica di vari territori hanno favorito la nascita di consorzi bike friendly: per fare qualche esempio, guardate qui cosa propone l’APT Rovereto e Vallagarina in Trentino, oppure andate su questo sito per vedere le strutture e il disciplinare bike friendly proposto dalla Regione Umbria.

Su scala nazionale, il lavoro più strutturato di creazione di uno standard per l’ospitalità cicloturistica è stato compiuto da Fiab: nato una decina d’anni fa come semplice censimento delle strutture ricettive amiche della bicicletta, Albergabici è diventato un vero e proprio circuito nazionale di alloggi che soddiusfano una articolata serie di requisiti.

Ve ne sono alcuni obbligatori per l’attestazione: dall’ospitalità assicurata anche solo per una notte (ad esclusione del mese di agosto), un requisito tipico della ciclovacanza itinerante, al parcheggio chiuso e sicuro per le biciclette; dallo spazio lavanderia per i vestiti alla fornitura di mappe cicloturistiche dei dintorni; dalla colazione adatta ai cicloturisti alla ciclofficina per piccole riparazioni. Altri invece (dalla fornitura di cestini da viaggio al noleggio bici, dallo sconto per soci o gruppi Fiab alla fornitura di guide da accompagnamento) sono optional che fanno salire il gradimento degli utilizzatori.

C’è un sito, Albergabici (eccolo qui) che li scheda tutti (sono ormai un migliaio) e che comincia anche ad essere affollato di recensioni degli utilizzatori. Nella scelta del dove andare a pedalare, non trascuriamo l’importanza del posto giusto dove ritemprarci alla fine del viaggio.