Un tesoretto da 12 milioni e 600mila euro. È la dotazione del progetto Bici in Comune. Lo ha attivato il ministero per lo Sport e i Giovani, e si propone – leggiamo dal bando – di promuovere la bicicletta come strumento di mobilità sostenibile per migliorare la qualità della vita delle città e promuovere stili di vita sani e attivi. Partner del progetto sono Sport e Salute, la società pubblica che gestisce i finanziamenti statali alle attività sportive, e l’Anci, l’associazione nazionale del Comuni italiani. E proprio i Comuni sono i destinatari dell’iniziativa. Spetterà a loro proporre progetti concreti su una delle direttrici indicate dal bando: la diffusione della cultura ciclistica per favorire l’adozione della bici come alternativa ecologica ai mezzi tradizionali, lo sviluppo e la riqualificazione delle infrastrutture ciclabili, la promozione del cicloturismo, l’organizzazione di eventi con la partecipazione attiva dei cittadini.
Il progetto Bici in Comune sarà presentato in un webinar venerdì 25 ottobre alle ore 11. I comuni interessati dovranno poi presentare candidature e progetti tra il 7 novembre e il 13 gennaio. Su questa pagina del sito Sport e Salute trovate tutti i dettagli pratici. L’importo del finanziamento tiene conto della dimensione del comune e non del progetto: per i Comuni fino a 5mila abitanti il contributo massimo sarà di 50mila euro, per salire sino a 80mila per centri sino a 50mila abitanti. Per i Comuni sino a 300mila abitanti il finanziamento massimo sarà di 113mila euro; l’importo più elevato, 150mila euro, sarà riservato alle Città con più di 300mila abitanti.
Si tratta, evidentemente, di importi che in termini di realizzazioni si prestano a interventi circoscritti, dall’installazione di parcheggi bici in spazi pubblici (come quelli che vi avevamo presentato qui) alla messa in sicurezza di ciclabili, all’organizzazione di singoli eventi per la promozione dell’uso della bici e del cicloturismo. Lo ha rimarcato, nella conferenza stampa di presentazione, lo stesso ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi. “Ciò che deve poter accadere – da dichiarato – è che le città si predispongano alla ciclabilità attrezzata perché non basta andare in bicicletta, ci devono essere le condizioni minime per la sicurezza dei ciclisti e dei cicloamatori”.