Home viaggio diari Addio a Guglielmo Daricello, signore palermitano della bicicletta.

Addio a Guglielmo Daricello, signore palermitano della bicicletta.

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La consegna della tessera di socio onorario Fiab a Giuseppe Daricello.

Se ne è andato un pezzo di storia della bicicletta. È morto a Palermo, qualche giorno fa, Guglielmo Daricello, 102 anni, una vita a mettere in sella ragazzi, donne, uomini maturi. Dal 1936 quando, appena ventenne aprì il suo negozio, il primo in città, cresciuto piano piano fino a diventare un punto di riferimento, anzi il punto di riferimento, per il mondo della bicicletta a Palermo, un marchio sinonimo di qualità, accuratezza, affidabilità. Per i suoi 100 anni, che lui aveva voluto celebrare con una festa cui aveva invitato tutta la città, Fiab Palermo gli aveva consegnato la tessera onoraria e ora lo ricorda così.

“Contrariamente all’opinione corrente, il cervello non va fatalmente incontro con gli anni a un processo irreversibile di deterioramento. Sia Tiziano che Michelangelo e molti altri artisti di straordinarie capacità creative – Picasso tra questi – continuarono a realizzare opere di eccezionale valore sino a tarda età” (Rita Levi Montalcini).

Ha raggiunto la stessa età della nostra celeberrima e stimata scienziata trascorrendo oltre novant’anni ad occupare il suo tempo lavorando. Cosa potevano avere in comune Guglielmo Daricello e Rita Levi Montalcini se non l’impegno e la voglia di inventare e realizzare le loro idee.

Guglielmo Daricello al lavoro nella sua prima bottega.
Guglielmo Daricello al lavoro nella sua prima bottega.

Fu cosi che, grazie a Guglielmo Daricello, Palermo cominciò ad assaporare il gusto per un nuovo modo alternativo di mobilità. La bicicletta nacque e si diffuse per il suo lavoro e la prima fabbrica in città fu proprio la sua. La nostra tessera di socio onorario di Fiab Palermo alla festa del 100° compleanno fu ampiamente strameritata perché lui ha veramente rappresentato le due ruote nei 102 anni vissuti.

La scomparsa del figlio Giuseppe, qualche anno fa, commemorato ogni anno con una pedalata alla memoria dai suoi eredi, ha visto Guglielmo sempre presente all’arrivo con tutti i suoi cari, a dimostrazione dell’unità familiare, a cui lui, congedandosi, rivolgeva sempre lo stesso saluto dicendo “un bacio a tutti“.

Commossi ci uniamo al dolore della famiglia nella convinzione ormai certa che gli eredi stanno portando avanti al meglio il sogno di Gugliemo e Giuseppe”.