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Bike sharing: Milano promossa, Padova rimandata

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Il bike sharing milanese continua a crescere per mezzi e per utenti. Oltre 4mila le bici a noleggio.

Città che vai, bike sharing che trovi. Due quelle che abbiamo scelto per fotografare un’Italia a due velocità, Milano e Padova, comuni certo diversi per dimensioni e numeri. E che sembrano aver preso strade diverse per quanto riguarda la condivisione delle biciclette. Se infatti al 6 novembre il capoluogo lombardo ha contato 54mila abbonati al servizio, il comune veneto ha invece registrato un calo dell’11% degli utilizzi.

Il problema del bike sharing di Padova, rispetto a quello milanese inaugurato nel dicembre 2008, è che il suo servizio di noleggio, a tre anni dall’inaugurazione, ha visto un taglio della flotta da 170 a 150 biciclette. E questo nonostante i dati incoraggianti sul numero dei noleggi quotidiani. Sono infatti duemila, riferisce il Mattino di Padova, i padovani abbonati che si spostano col bike sharing ogni giorno, facendo i conti non soltanto con la riduzione della flotta, ma anche con una riduzione, seppur minima al momento, di stazioni. Da 28 sono scese a 27.

Veleggia in tutt’altro modo invece Milano, che in confronto al bike sharing di Padova, festeggia un trend crescente del servizio di noleggio bici rispetto agli scorsi anni. Come l’incremento degli abbonati tra il 2014 e il 2015, +53%, o il numero di due ruote disponibili, che tra quelle tradizionali e a pedalata assistita, sono aumentate da 900 a 4650. Numeri che, lo riporta Repubblica, in meno di un decennio hanno portato gli abbonati del BikeMI a pedalare in media 2km a noleggio per un totale di quasi 27 milioni di km dal 2009. Che a spanne fanno 674 giri della Terra.

A separare poi i due modelli del bike sharing di Padova e Milano sono i rapporti con la politica. Da una parte l’ormai ex sindaco di Padova, il leghista Massimo Bitonci, che in estate si era distinto per la bizzarra idea di proibire il transito delle bici nelle piazze oltre una certa ora; dall’altra c’è la Milano che mostra una sensibilità europea al tema del noleggio delle biciclette, con un’attenzione che viene premiata dagli oltre 3 milioni e mezzo di utilizzi da inizio anno. Un anno che, si spera, porti numeri diversi sulla mobilità dolce rispetto al 2015, quando, al netto di esempi virtuosi e non, le Italie ciclabili erano tutte sulla stessa barca.