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Ferrovie dismesse, una giornata che dura un mese per un turismo slow e di qualità

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Una giornata che dura un mese. È quella delle ferrovie dimenticate (per la sua nona edizione cambia nome e diventa delle ferrovie NON dimenticate  per sottolineare il valore assunto negli anni) che da domenica 6 marzo a mercoledì 6 aprile propone una ricca serie di iniziative, escursioni, incontri e convegni che mettono al centro la mobilità sostenibile e il recupero di un patrimonio paesaggistico e architettonico unico nel suo genere che costituire una risorsa fondamentale per un turismo, slow e attento all’ambiente.

La giornata è organizzata da Co.Mo.Do Confederazione per la mobilità dolce che raccoglie diverse sigle e associazioni che vanno, solo per citarne qualcuna, da Italia Nostra a Fiab, da Legambiente a Assoutenti. Non mancano naturalmente le inziative legate alla bicicletta perché proprio sui sedimi delle tracciati ferroviari ormai dismessi (una rete di quasi 7mila chilometri) si sono costruite e si potrebbero costruire piste ciclabili che non hanno rivali al mondo dove si incontra il mare e le Dolomiti, aree naturali intatte, gallerie, ponti e caselli trasformati in punti di accoglienza.

Ne sono un esempio di successo la ciclabile della riviera di Ponente o la Dobbiaco Cortina (ma un quadro completo di queste e di altre ciclovie di qualità è presentato da Bicitalia) che attirano ogni anno migliaia di cicloturisti con ricadute economiche significative sui territori.