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Bike sharing: Roma ci riprova con 800 bici finanziate dalla pubblicità

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A Roma, prima della sospensione, il bike sharing contava solo 200 bici

A Roma, quando al primo tentativo le cose vanno male, un detto recita: “Nun bisogna fermasse alla prima osteria”. E la Capitale d’Italia una seconda occasione se la dà con un nuovo accordo per il bike sharing dopo la sospensione del servizio inaugurato nel 2010: un’intesa quella tra AIPE (Associazione Imprese Pubblicità Esterne) e Clear Channel, multinazionale leader nel settore e già presente in Italia nella gestione dei servizi di Milano e Verona, che, secondo il comunicato stampa, prevederà il finanziamento del progetto tramite le entrate pubblicitarie.

Il primo lotto del nuovo servizio bike sharing di Roma partirà con 80 stazioni e una flotta di 800 biciclette tra cui una quota di due ruote a pedalata assistista, le stesse e-bike che Clear Channel ha introdotto, per la prima volta, nella rete di noleggio milanese in occasione dell’EXPO.

Cifre, quelle dell’accordo sul bike sharing romano, che superano da subito quelle di qualche anno fa, quando a Roma le stazioni del bike sharing nel centro storico erano soltanto 19 per un totale di circa 200 due ruote a disposizione di turisti e cittadini. Ma diverse associazioni aveva già reagito a quel servizio inadeguato: nel parco dell’Appia Antica, lo scorso anno, era sbocciato un mini bike sharing sostenuto per intero con fondi di diverse associazioni.

E se il bike sharing romano non è il primo a esser finanziato da aziende private – un esempio recente viene da Portland – la seconda occasione per un servizio di noleggio biciclette adeguato al traffico e agli spostamenti nella Capitale dovrà puntare su più stazioni, dislocate non solo nel centro cittadino, ma estese anche alle periferie, in una città tuttora in corsa per ospitare le Olimpiadi 2024.