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Guerra a plastica e imballaggi inutili. L’industria della bici scende in campo

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Guerra alla plastica

La guerra alla plastica, e più in generale agli imballaggi inutili ed eccessivi, coinvolge anche grandi e piccoli marchi della bicicletta, e non poteva essere altrimenti, vista la vocazione ambientale del mezzo. Sono più di 60 le aziende che hanno sottoscritto un impegno, promosso dalla Confederation of the European Bicycle Industry (Conebi) e dalla Cycling Industries Europe (Cie) per ridurre l’uso non necessario della plastica. Negli imballaggi prima di tutto, delle bici e dei componenti che ci arrivano a casa via posta, ma anche nell’intera filiera produttiva. Secondo un recente studio sono oltre 79 i milioni di tonnellate di rifiuti da imballaggio prodotti nel 2019 in Unione Europea. Cifre che ribadiscono come la guerra alla plastica sia sempre più necessaria e che il mondo della bici, in tutte le sue sfumature, possa dare un contributo importante.

Guerra alla plastica, i punti dell’accordo

L’impegno sottoscritto si articola su sei linee programmatiche molto precise.

  • Condividere e supportare la visione comune di imballaggi più sostenibili attraverso la collaborazione con i partner della catena di approvvigionamento.
  • Collaborare con i partner della filiera per ridurre gli imballaggi in plastica ed eliminare gli imballaggi non necessari all’interno della filiera entro il 2025.
  • Collaborare con i partner della filiera per garantire che tutti gli imballaggi della filiera siano riutilizzabili, riciclabili o compostabili entro il 2025.
  • Collaborare con i partner della catena di approvvigionamento per aumentare il contenuto riciclato all’interno dei materiali di imballaggio entro il 2025.
  • Creare impegni di imballaggio rivolti al consumatore o al rivenditore che soddisfino o superino la visione comune entro il 2025.
  • Condividere progressi e aggiornamenti con l’industria ciclistica in generale attraverso il forum del gruppo di lavoro sulla sostenibilità Conebi/ Cie.

Molto soddisfatto Kevin Mayne, Ceo di Cycling Industries Europe. “Il modo in cui opera la nostra industria deve soddisfare le stesse grandi ambizioni che rappresenta, quindi dobbiamo essere in prima linea in un settore industriale sostenibile”. Da registrare, tra i produttori, le parole di Louisa Holbrook, direttore della sostenibilità di Brompton. “Di fronte a un’emergenza climatica non possiamo dormire sugli allori. Gli imballaggi dei fornitori potrebbero essere solo la punta dell’iceberg in costante declino, ma è un inizio importante”.