Collegano, uniscono, connettono, riqualificano, abbelliscono. Ultramoderni, di design, che fanno scuola e vengono studiati in tutto il mondo come esempi virtuosi di architettura. Percorrerli su due ruote, in bicicletta, regala quella sensazione di libertà che si mischia a quel pizzico di vertigine che rende l’esperienza ancora più esaltante. Sono i ponti ciclopedonali, piste sopraelevate da provare almeno una volta nella vita. Ecco i 7 più spettacolari al mondo.
LO SNAKE DI COPENHAGEN – Lungo 220 metri, illuminato nelle ore serali e notturne, collega il porto antico con il centro della città: è il Cykelslangen di Copenhagen, il ponte che corre sospeso sulle acque che separano le isole di Sjælland e di Amager. È stato ribattezzato con l’appellativo Snake, per la sua forma sinuosa che serpeggia tra gli edifici a vetri del quartiere. Ci sono voluti otto anni di tempo e parecchi milioni di euro per realizzarlo: ma ora, oltre ad avere riqualificato l’area del porto e della stazione, è diventato uno dei tratti ciclabili più spettacolari e più fotografati non solo della capitale danese ma di tutto il mondo.
BROOKLYN BRIDGE – Se si parla di simboli mondiali, allora non si può non citare il celeberrimo ponte di Brooklyn, “stemma” della Grande Mela che unisce Manhattan e l’omonimo quartiere che si trova al di là dell’East River. Lo si può percorrere anche a piedi, ma c’è una corsia riservata alle due ruote dalla quale i pedoni devono “tenersi alla larga”. Si dice che ogni giorno pedalino su quella passerella mondiale oltre 3.500 ciclisti: c’è chi lo attraversa per fare sport mentre la maggior parte lo utilizza per gli spostamenti quotidiani.
STOSTROM BRIDGE – Torniamo per un attimo in Danimarca, una delle nazioni più “bike friendly” di tutto il mondo, e guardiamo al futuro: lì sta per essere realizzato un ponte da record che porterà la firma anche dell’Italia. Stiamo parlando dello Storstrøm Bridge, opera del valore di 277 milioni che collegherà le città di Vordingborg e Orehoved: sarà attraversato da auto, camion, treni e anche biciclette, diventando il ponte ciclabile più lungo di tutta la terra di Amleto (quasi 4 km). Sarà realizzato da aziende italiane: Condotte, Gavio e Grandi Lavori Fincosit si sono infatti aggiudicate l’appalto. Il taglio del nastro dovrebbe avvenire nel 2022.
IL PONTE DEL MARE – È vero che l’erba del vicino è sempre più verde. Ma anche in Italia si può trovare qualche opera “mozzafiato” e da vertigini: ne è un esempio il Ponte del Mare di Pescara, monumento che si trova alla foce del porto canale della città e che tiene separati i percorsi pedonale e ciclabile. Si innalza sopra i vecchi edifici utilizzati dai pescatori, chiamati trabocchi, e si eleva dal livello dell’acqua per diversi metri, per consentire il passaggio delle barche. Per questo non suo culmine è un ottimo punto per osservare la città, la sua spiaggia e i dintorni. Da molti è utilizzato con riferimento del passaggio della cosiddetta Ciclovia Adriatica.
XIAMEN BICYCLE SKYWAY – Il record del mondo va però alla Cina. Con i suoi 7,6 km di lunghezza, vince il premio come ponte ciclabile sopraelevato più lungo al mondo lo Xiamen Bicycle Skyway, da poco inaugurato nella città di Xiamen, nella provincia di Fujian. Collega i cinque più importanti quartieri della megalopoli, è collegato con ben 11 stazioni di autobus e due della metropolitana. Secondo i progettisti (guarda caso si tratta di uno dei maggiori studi di architettura di Copenhagen), può accogliere fino a 2mila biciclette per ogni ora e nel suo punto più alto si eleva da terra per 5 metri.
SHIMAMANI KAIDO HIGHWAY – Restiamo in Oriente. Dal Paese del Dragone ci spostiamo a quello del Sol Levante. Non parliamo di un vero e proprio ponte, bensì di una “autostrada” per le due ruote: lo Shimanami Kaido è un percorso ciclabile (un must per il cicloturismo nipponico) che collega diverse isole del Mare Interno, nei pressi di Hiroshima. I passaggi sull’acqua sono garantiti da ponti sospesi che danzano tra le isole, percorsi quotidianamente da cicloviaggiatori che giungono qui da tutto il mondo, e da sportivi locali che si allenano sfruttando le corsie riservate alle bici.
SKYDANCE – Si dice che il suo design sia ispirato ai movimenti che produce in aria, la “danza nel cielo”, il pigliamosche dalla coda a forbice, uno degli uccelli più diffusi nello stato dell’Oklahoma. Impossibile non notarlo di giorno (è alto 18 piani), è illuminato di notte ed è diventato uno dei simboli di Oklahoma City. Lo Skydance Bridge venne realizzato nel 2011 per permette al traffico pedonale e ciclabile di spostarsi in città senza subire il traffico che, nell’area dove è stato realizzato, è sempre congestionato. Utile ma anche bello, quantomeno spettacolare: inutile dire che attragga migliaia di curiosi ogni dì.