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7 tele d’artista dedicate alla bicicletta e dove andarle ad ammirare

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Il Ciclista, di Natalija Goncharova, olio su tela, del 1913, al Museo Russo di San Pietroburgo

Ci sono oggi biciclette che vengono venerate come opere d’arte, altre che invece per valore e fattezza sono delle vere e proprie opere d’arte. Ma il binomio tra bici e arte si può anche ribaltare e guardare da un’altra prospettiva: sono molti gli artisti (scultori, creativi, designer, soprattutto pittori) che hanno messo le due ruote al centro della loro forza creativa. Il futurismo la fa senza dubbio da padrone, ma non è l’unico movimento che ha dedicato spazio alla bici e ai ciclisti. Ecco una selezione di sette “tele” di rinomati pittori con le istruzioni utili per andarle ad ammirare.

il ciclista attraversa la cittàA ROVERETO – Bicicletta e Futurismo è un binomio. Molti pittori futuristi dedicarono tele alle due ruote anche a pedali, non solo a motore. Fortunato Depero, pittore, scultore, designer e creativo, mise più volte la bicicletta al centro delle sue opere (tra l’altro realizzando pionieristiche campagne pubblicitarie per la Bianchi). “Il ciclista attraversa la città”, che ben rende l’idea del movimento tanto caro ai futuristi, è esposto al Mart di Rovereto nella Casa d’Arte Futurista Depero, che è parte integrante del museo trentino.

tandem-de-ramon-casas_4-gats-restaurantA BARCELLONA – Al Museo nazionale d’arte di Catalogna, a Barcellona, è possibile ammirare “Ramon Casas and Pere Romeu on a Tandem”, una delle opere di Ramón Casas i Carbó, considerato uno dei maggiori promotori del modernismo spagnolo. Famoso per i suoi ritratti e le sue caricature, Ramon Casas fu anche disegnatore grafico e cartellonista pubblicitario: la sua opera dedicata al tandem, per linee e stile, deve molto alla pubblicità di inizio del secolo scorso; una copia si può vedere anche al 4 Gats, il locale belle époque tuttora aperto nel Barri Gotic di Barcellona, che aveva commissionato il dipinto.

borgeseAL GHISALLO – Tra tanti musei d’arte uno tutto dedicato alla bicicletta: è il Museo del Ghisallo, classico luogo di pellegrinaggio per ciclisti, in cima a una salita che domina il Lago di Como. Qui si è inaugurata, lo scorso 23 giugno, la quarta edizione della Biennale d’arte sportiva: una occasione per poter ammirare le opere di diversi artisti che hanno voluto rendere omaggio al ciclismo e alla bicicletta. Tra queste anche il quadro di Mario Borgese, artista meneghino che ha eseguito “Pop Bike” in tecnica mista con il desiderio non di esaltare i ciclisti ma la bicicletta stessa, come mezzo.

sironi_ciclista_guggenheimA VENEZIA – La Collezione Peggy Guggenheim custodisce, nel cuore di Palazzo Venier dei Leoni, a Venezia, l’opera “Il ciclista” di Mario Sironi. Olio su tela, il movimento del ciclista è dettato anche dallo stile con cui Sironi creò la sua opera: pennellate brevi e vigorose per l’erba sulla destra, con colpi di bianco per suggerire i raggi della ruota, e strisce per la curva che si avvicina velocemente; pennellate ampie per la gamba tesa a sinistra e tocchi leggeri per quella a destra, a riposo. Nella stessa location è anche possibile ammirare “Dinamismo di un ciclista”, una tra le opere più celebri di Umberto Boccioni, considerabile come uno dei manifesti dell’arte futurista.

boccioni dinamismo ciclista 1913 estorickA LONDRA – A proposito di Umberto Boccioni, una sua opera è conservata anche a Londra, all’Estorick Collection of Modern Italian Art. Si tratta proprio dello schizzo su carta “Dinamismo di un ciclista”, una sorta di “studio” che anticipò il dipinto ma nel quale è già ben evidente l’intenzione dell’artista: portare ad estremo compimento il rapporto tra l’oggetto in movimento (in questo caso il ciclista) e lo spazio circostante.

A SAN PIETROBURGO – Una delle opere più famose di Natalija Goncharova, affermata pittrice russa di inizio Novecento, è “Il ciclista” (la vedete sotto al titolo): combina elementi cubisti, futuristi e delle avanguardie artistiche russe, e lo si trova al Museo di Stato Russo, meno famoso ma altrettanto interessante dell’Ermitage.

la chaine simpson 1896AD ALBI – Il nostro viaggio si conclude nel sud-ovest della Francia, ad Albi, città natale di Henri de Toulouse-Lautrec, celebrato da un bellissimo museo che ripercorre tutta la sua vita artistica. Nella parte dedicata all’opera grafica e pubblicitaria, di cui Toulouse-Lautrec fu un pioniere, si trovano anche gli originali realizzati per La Chaine Simpson, casa londinese produttrice di catene per bicicletta.