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A Strasburgo sono 68 gli eurodeputati del “partito della bici”

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Bici Europa
Al Parlamento Europeo la bici può contare su sostenitori trasversale per orientamento politico e provenienza.

Sono 68 gli eurodeputati del partito trasversale della bici, usciti dalle elezioni europee del 26 maggio, circa il 9% dei neoeletti. Lo ha reso noto l’ European Cyclists’ Federation (ECF)  che in vista dell’appuntamento con le urne aveva lanciato, con il supporto delle organizzazioni nazionali la campagna Cycling For All.

Di questo gruppo 24 hanno dichiarato di essere ciclisti abituali e 46 hanno ammesso che pedalerebbero più spesso se le condizioni di sicurezza fossero migliori.

“Sarete sostenitori della mobilità in bici in caso di elezione a eurodeputati?” È questa la domanda alla quale hanno dovuto rispondere i 475 candidati all’europarlamento che hanno risposto all’appello di Ecf, in Italia sostenuto da Fiab. La campagna è stata una richiesta di impegno sulle tematiche bike friendly che dovranno essere centrali nella nuova legislatura 2019-2024.

L’impegno preso dai neoeletti è quello di incrementare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, promuovere il cicloturismo e migliorare le condizioni stradali per le persone in bicicletta in termini di sicurezza e accessibilità. Tutti target considerati centrali da Ecf nella nuova legislatura inaugurata lo scorso 2 luglio.

I gruppi politici maggiormente coinvolti

Tra i sostenitori più entusiasti nell’emiciclo di Strasburgo e Bruxelles, ci sono gli eletti nelle fila dei Verdi e dei Socialisti e Democratici che rappresentano più della metà dei firmatari. Ma la tematica, riferisce Ecf, rimane comunque sia bipartisan che transanzionale: in primo luogo perchè un terzo degli aderenti proviene dai liberali e dai popolari.  Inoltre, la campagna coinvolge i rappresentanti di 17 Stati membri, con l’alta presenza di eurodeputati italiani e tedeschi (29 su 68).

Le domande e le risposte dei deputati

Prima delle elezioni, ai deputati ora eletti sono state poste delle domande chiave.

Al quesito se l’Ue dovesse fissare un obiettivo per aumentare il numero di viaggi in bici entro il 2030 hanno risposto positivamente il 76% degli intervistati, mentre 48 deputati su 68 sono favorevoli ad incrementare di oltre il doppio i viaggi in bicicletta nel prossimo decennio.

La domanda, relativa all’aumento degli investimenti europei nel ciclismo, ha visto il parere favorevole di un terzo dei rappresentanti Ue. Secondo questi durante il prossimo quadro finanziario pluriennale (2021-2027), gli investimenti dovranno essere incrementati a un minimo del 3% del bilancio dei trasporti dell’UE (la spesa attuale è di circa l’1,5-2%).

La maggioranza degli intervistati ritiene necessario stabilire nuovi standard di qualità e linee guida per tutte le nuove infrastrutture di trasporto in tutta Europa, sopratutto per quelle ciclabili. Infine, 43 eurodeputati su 68 pensano che le biciclette assistite elettricamente debbano essere classificate come equivalenti alle biciclette convenzionali mentre solo 2 deputati pensano che dovrebbero essere classificate come veicoli motorizzati.