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Santuari dei ciclisti: 5 salite che avvicinano ai cieli del nord Italia

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santuari dei ciclisti - al Ghisallo
Sosta in cima al Ghisallo, dove si trova uno dei più noti santuari dei ciclisti - foto De Lorenzi / Archivio BC

Santuari dei ciclisti: ci sono quelli riconosciuti come tali. E quelli invece che in senso più ampio legano il loro nome alle imprese sportive. Soprattutto riportano alle epiche immagini del Giro d’Italia. Luoghi sacri e religiosi, sono diventati nel corso degli anni, meta di pellegrini su due ruote e non solo. Quasi tutti si trovano in cima a una salita, perché la fatica libera e avvicina al cielo. Ecco una selezione di santuari dei ciclisti da scegliere come meta nell’Italia del Nord.

Il Santuario del Ghisallo

La salita del Ghisallo, in Lombardia, a Magreglio, non è solo una delle asperità più dure del Giro di Lombardia. Il passo è a 754 metri di quota. Offre un affaccio spettacolare sul versante lecchese del Lago di Como. Vi svetta la trova la chiesa della Madonna del Ghisallo. Pio XII la nominò patrona universale dei ciclisti: il luogo di culto è uno dei santuari dei ciclisti più noti. A fianco si sosta davanti al Monumento al Ciclista. Vi si trova anche il Museo del Ciclismo (voluto da Fiorenzo Magni), ricco di bici d’epoca e immagini leggendarie dei più grandi campioni di questo sport.

Il santuario di Oropa

Il Santuario di Oropa è legato alle grandi imprese del ciclismo: nel 1999 il pirata Marco Pantani scrisse sulla salita che porta all’antica costruzione, una delle pagine più emozionanti del Giro d’Italia. I tornanti che portano fino in cima al Sacro Monte di Oropa sono tra i più famosi di tutto lo Stivale: 13 km di curve e rilanci, dall’abitato di Biella, fino ai 1448 metri di altezza sul livello del mare, dove si accede a questo sito che, tra tutti i santuari dei ciclisti, spicca per essere uno dei patrimoni italiani dell’Unesco.

La Basilica di Superga

La Basilica di Superga, che domina Torino, lega la sua storia più recente a ben altro sport, il calcio, e alla tragica e sfortunata fine del Grande Torino. Ma la Milano-Torino, una delle grandi classiche del ciclismo nostrano, premia il suo vincitore proprio in cima al colle torinese: e così quei 5 km di salita, con punte al 14% e quella tremenda rampa finale, sono diventati negli anni luoghi battuti da cicloamatori e cicloturisti.  Ci si misura su quelle pendenze per gustare una volta in cima un panorama unico sulla città.

La Madonna di San Luca

A Bologna, sul Colle della Guardia, troviamo il Santuario della Madonna di San Luca. È il punto di arrivo del Giro dell’Emilia, toccato diverse volte anche dalla corsa rosa. La salita inizia a Porta Saragozza e termina al Santuario dopo circa 2 km, con una pendenza media del 10,8% e massima intorno al 18%. Quello bolognese, oltre che uno dei classici santuari dei ciclisti, è un luogo decisamente importante nella storia della città. Fin dalle sue origini lo hanno raggiunto pellegrini per venerare l’icona della Vergine col Bambino detta “di San Luca”.

Chiaravalle della Colomba

Lungo uno dei percorsi cicloturistici più noti al mondo, la Via Francigena, si incontrano diverse chiese, santuari, basiliche e cattedrali. Una delle più iconiche è sicuramente l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba. Si trova tra Fiorenzuola e Fidenza, in Emilia (nei pressi di Alseno, in provincia di Piacenza). È un’abbazia cistercense, è stata fondata nel lontanissimo 1136 e merita una visita per spezzare una delle tappe della ciclovia che collega le Alpi a Roma.