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Plastic free: mille chilometri in bici per ripulire le spiagge della Sicilia

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spiagge plastic free
Sara Sciacca ha pedalato lungo tutte le coste siciliane per l'ambiente

«Sembrava non avessero mai visto una donna in bicicletta». Sara Sciacca, 25 anni, originaria di Marsala, in Sicilia, racconta così le sue due settimane passate a pedalare in mountain bike lungo tutta l’isola, da Messina giù fino ad Avola lungo la costa ionica poi sul Mediterraneo fino a Mazara del Vallo, dunque Palermo, Milazzo e di nuovo Messina. Un migliaio di chilometri, dal 30 giugno al 13 luglio, tutti in sella per lanciare un messaggio: le coste siciliane sono invase dalla plastica, servono le spiagge plastic free. Ecco che è nata Cycling for SEAcily (su Instagram è cycling_for). «Ci è capitato di raccogliere anche dieci sacchi di immondizia in un’ora».

spiagge plastic free
Momenti da Cycling for SEAcily: la raccolte rifiuti su una spiaggia

Nelle soste in spiaggia di ogni tappa Sara è stata aiutata da diverse associazioni siciliane sensibili all’emergenza dell’inquinamento, che si battono per le spiagge plastic free. Hanno camminato sul bagnasciuga raccogliendo plastiche e rifiuti: una versione balneare della nuova attività ecologica del plogging (sintesi di pick up e jogging). «Mi hanno dato una mano realtà  come WWF, Legambiente, Marevivo, Faciti ca nun moru. Il problema è che non tutti i lidi avevano la raccolta differenziata. Agli appuntamenti che davo ogni giorno tra le 18 e le 19 abbiamo scoperto che spesso la raccolta dei rifiuti contempla soltanto l’indifferenziata».

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Il viaggio di Sara è durato da 30 giugno al 13 luglio.

Spiagge plastic free: le sfide

«Non avrei potuto raccogliere tutta la plastica che ho visto per strada. Mi sarei dovuta fermare ogni metro». Così mesi prima delle due settimane di viaggio Sara (prima da sinistra nella foto qui sotto, ndr) si è mobilitata per coinvolgere più persone possibili organizzando appuntamenti a fine giornata. «Ci sono stati momenti emozionanti, ma sono tornata a casa anche con qualche dispiacere. Un esempio? Il mal di testa da clacson. Ogni giorno era uno strombazzare continuo di macchine che mi sorpassavano sfrecciando. Si vede proprio che non sono abituati ai ciclisti in giro».

https://www.instagram.com/p/Bzit4-RInaV/

Un altro problema che Sara ha riscontrato nel suo viaggio in bicicletta lungo le coste siciliane è l’assenza dei giovani. Non c’erano le folle dei Fridays for Future che in Italia e all’estero hanno confermato l’interesse delle nuove generazioni ai temi green. «L’altra cosa che mi ha colpito è che ho visto davvero poche donne lungo il mio percorso».

Raccolta rifiuti

Dal racconto di Sara emerge una terra tanto bella quanto disorganizzata nella gestione dei rifiuti in città e in campagna. «In certi comuni la raccolta differenziata interessa soltanto il centro. Quindi basta spostarsi in macchina quel poco per disfarsi della spazzatura». Il problema riguarda anche le spiagge in Sicilia dove, come ha riscontrao la giovane nel suo viaggio, alcuni lidi non hanno la raccolta differenziata, ma soltanto i sacchi neri. «Così in certe tappe ci mettevamo d’accordo con la ditta della raccolta rifiuti per un ritiro più accurato».

Il viaggio in Sicilia di Sara si è aggiunto a quello che aveva completato nel 2015, quando da Helsinki raggiunse a Milano. «La cosa più bella è stata vedere l’entusiasmo dei volontari e delle persone che mi hanno aiutato durante il viaggio». A Palermo, per esempio, è stato realizzato un censimento tra bar e lidi a Mondello. Volevamo capire quanti fanno a meno della plastica in vista della direttiva europea che entro il 2021 metterà al bando alcuni prodotti monouso. «La cosa positiva è che abbiamo trovato alcuni esercizi che si sono già attivati».