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Alla fine della città: non solo bici per un festival dell’intelligenza

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Alla fine della città

C’è anche la bicicletta declinata nelle sue mille sfumature nel ricco programma di Alla fine della città, narrazioni, arte, viandanze che si tiene, rigorosamente virtual, a Roma da stasera, venerdì 20, a domenica 29 novembre. Un vero e proprio festival di racconti, fotografie, musica, giochi, esplorazioni per fare di Roma, ma in fondo di ogni altra città una realtà sostenibile, dove trovi spazio una nuova mobilità, ma anche la musica e la danza, il lavoro agricolo, lo sport, attenzione al problema delle carceri.

Il virtuale che non guasta

Organizzata dall’associazione culturale Ti con zero la rassegna, che si articolerà in tre edizioni all’insegna dell’accendere, del creare, del volare, infatti, prevede reportage fotografici e radiofonici, laboratori digitali, proposte digitali per esplorazioni/itinerari a piedi e a pedali, podcast di letture ad alta voce, dirette radiofoniche tra musica e approfondimenti, consulte cittadine e incontri online. E il suo essere necessariamente virtuale diventa però anche un elemento di forza, permettendo a tutti quanti sono fuori Roma di partecipare a qualche evento, collegandosi in diretta alla pagina Facebook Alla fine della città.

La bici, dicevamo protagonista, a più riprese: nell’incontro organizzato dalla Consulta cittadina sulla sicurezza stradale e il bike-to-school, nel laboratorio organizzato da Fernanda Pessolano, nei testi e nelle musiche dei Têtes de Bois, nelle proposte di itinerari a piedi o a pedali che portano alla scoperta della Roma delle stazioni e delle linee ferroviarie e di quella coloratissima dei murales.

E ad accendere simbolicamente questa prima edizione, domani Marco Pastonesi incontra Giancarlo Peris, l’ultimo tedoforo delle Olimpiadi 1960, quello che fece rivivere a Roma il fuoco sacro degli dei.