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Bici in città: nove consigli per ricominciare bene

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Bici in città: è importante ricominciare con la pedalata giusta. © Marco Mele per BC

La voglia di provare c’è, ma anche un po’ di paura e di pigrizia. Riprendere a pedalare, soprattutto in città e soprattutto se non lo si fa da molti anni, richiede qualche accorgimento per non scoraggiarsi al primo tentativo e lasciar perdere. Ecco otto consigli utili per restare sempre in sella.

1- Bicicletta

La fissa può anche essere molto trendy, ma lasciatela a chi la sa usare bene. È importante scegliere bene il tipo di bicicletta più adatta ai nostri bisogni. Vi spostate con il treno o con la metropolitana? Meglio una pieghevole. Siete distanti dal posto di lavoro e volete presentarvi senza un filo di sudore? La e- bike è quella che fa per voi. Se poi pensate di usarla anche il sabato e la domenica per qualche escursione ci sono delle city –bike per tutti i gusti. Ma in ogni caso vale un principio: chi più spende meno spende. Una bici che costa poco, dopo poco vi lascerà a terra.

2- Antifurto

Come sopra. Risparmiare su un lucchetto o una catena è come consegnare la bici ai ladri. Settanta- ottanta euro possono sembrare un’enormità, ma se poi oltre a una nuova bicicletta vi dovete comprare un altro antifurto, vi rendete conto che è una spesa ben fatta. Ci sono anche delle novità curiose se vi va di essere un po’ originali. Ricordatevi poi che cortili di casa e luoghi di lavoro dovrebbero permettervi di posteggiare la vostra bici. Preparatevi a battagliare, però.

3 – Percorsi.

Le città italiane non sono proprio un modello per le corsie riservate ai ciclisti. Però, con un po’ di attenzione, si possono individuare sempre dei percorsi alternativi a quelli classici, su vie meno battute, o attraverso parchi e giardini. Le prime volte provate a pedalarli in un giorno festivo, quando c’è meno traffico e potete acquisire un po’ di sicurezza, soprattutto se è tanto che non salite in sella.

4 – Marciapiedi.

Bici e pedoni, quale convivenza © Gionata Galloni/BC
Bici e pedoni, come convivere? © Gionata Galloni/BC

Non facciamo gli ipocriti, qualche marciapiede lo sfruttiamo tutti, o per scansare qualche tratto ad alta densità (e velocità) automobilistica, o per evitare di fare un giro dell’oca. Basta ricordarsi che siete ospiti e chiedere scusa con un sorriso ai pedoni che si scansano per farci passare oltre che buona educazione è un eccellente sistema per non fare scoppiare una guerra tra poveri (utenti deboli).

5 – Sensi di colpa

La strada è di tutti e se non esistono ciclabili non preoccupatevi troppo di pedalare a distanza di sicurezza dalle auto posteggiate, per evitare che vi aprano la portiera in faccia. Dietro avvertirete magari qualche auto ringhiare, ma non sentitevi in colpa e continuate con il vostro ritmo. Magari vedendovi così rilassati anche l’automobilista potrebbe cominciare a pensare che è ora di cambiare.

6 – Sicurezza.

Pedalare senza rischiare dipende anche da noi. La bici deve essere sempre in ordine, i freni a posto, la catena ingrassata e le ruote centrate. Soprattutto fatevi sempre vedere: le luci di notte sono indispensabili e sul mercato ce ne sono di tutti i tipi. Un giubbino catarifrangente poi non sarà il top dell’eleganza, ma serve. Il casco non è obbligatorio, ma metterselo in testa non fa certo male.

7 – Manutenzione.

La bicicletta, come un’auto, per funzionare bene ha bisogno di un tagliando regolare: trovatevi una ciclofficina di fiducia, dove portarla ogni tanto. Però imparare a sostituire una camera d’aria e a regolare un freno, oltre che non obbligarvi a correre regolarmente dal meccanico, può essere un piacevole momento di relax. Un cavalletto da riparazione poi vi consente di lavorare più comodi: sul web ce ne è un’ampia scelta a prezzi più che accessibili. Non saranno il massimo per un professionista, ma per iniziare vanno benissimo.

8- Massa critica.

La sicurezza, lo dicono tutti gli studi, è data anche dal numero di ciclisti per strada. Più sono più gli automobilisti prestano attenzione. Quindi cominciate a raccontare ad amici e colleghi come pedalare ogni giorno vi ha cambiato (in meglio la vita): fare proseliti è un dovere morale di ogni ciclista urbano. Ancora meglio poi fare lobby e prendere la tessera di una delle associazioni Fiab presenti in ogni città. Perché pedalando in gruppo si fa meno fatica e si arriva prima.