Home mobilità Ciclabili lungo i canali, un tesoro da valorizzare: l’accordo Fiab-Anbi

Ciclabili lungo i canali, un tesoro da valorizzare: l’accordo Fiab-Anbi

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Sentiero della Bonifica in Val di Chiana
In bici lungo il Sentiero della bonifica in Val di Chiana, in Toscana.

La Fiab, Federazione italiana ambiente e bicicletta ha stretto un accordo con l’Anbi, Associazione nazionale degli enti di bonifica e irrigazione, per far sì che la rete di 200mila km di canali distribuiti in Italia diventi un patrimonio valorizzato dal cicloturismo. Nell’iniziativa (qui maggiori dettagli sull’accordo) sono stati coinvolti anche il Cirem, Centro interuniversitario di ricerche economiche e di mobilità dell’Università di Cagliari, e Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino.

Sono tanti gli esempi di infrastrutture ciclabili realizzate accanto ai canali in Italia e in Europa, segno che queste vie d’acqua nascondono un potenziale che può esprimersi nel turismo lento. Partendo dai gioielli di casa nostra, il Canale Cavour tra Piemonte e Lombardia rappresenta uno dei più importanti interventi bike friendly del nord Italia. Dall’edificio di presa a Chivasso, alle porte di Torino, l’infrastruttura è un lungo tragitto di strade bianche. La ciclabile percorre le risaie tra Vercelli e Novara, per sfogare poi nel Ticino, a poche ore da Milano. Sempre al Nord, anche il Canale Villoresi è un altro tracciato percorribile in bicicletta a fianco di vie d’acqua realizzate al servizio dell’agricoltura. Gli oltre 80 km percorribili da Somma Lombardo a Cassano d’Adda sfilano davanti a buona parte della campagna a nord di Milano.

Infrastrutture leggere lungo i canali

Al Sud spicca la ciclovia dell’Acquedotto pugliese, innervata nel cuore del Mezzogiorno. Tra la provincia di Avellino e il Salento scorre un’infrastruttura cicloturistica che potrebbe toccare i 500 km di lunghezza. A commento dell’accordo appena raggiunto con l’Anbi, Fiab ha illustrato la sua strategia per sostenere il cicloturismo. «Infrastrutture leggere come le ciclabili – ha spiegato il presidente Alessandro Tursi – sono spesso create su alzaie e argini dei corsi d’acqua, così come su ponti ferroviari o lungo le fasce di rispetto di grandi assi stradali. L’integrazione fa risparmiare tempo e denaro nel necessario processo di riconversione della mobilità e, con essa, anche del turismo».

Finora l’Italia. In Europa se si parla di canali e ciclabili viene subito in mente la rete bike friendly di Amsterdam, la Venezia del nord che ha saputo investire sulla mobilità dolce partendo dalla propria morfologia, e del Noord Holland, la regione che la circonda, dove si pedala lungo le canalizzazioni scavate tra i polder, i terreni strappati al mare. Nel sud-ovest della Francia ricordiamo infine il Canal du Midi, infrastruttura che attrae cicloturisti correndo lungo i canali da Tolosa a Narbona.