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Cicloviaggio in Vallonia sulle tracce di Napoleone

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Rievocazione dell'epica battaglia di Waterloo © WBT-DidierBrancart

Sulle tracce di Napoleone, in Vallonia, in un cicloviaggio ricco di suggestioni storiche e panorami evocatori.

Novantaquattro chilometri, da Beaumont, prima stazione di sosta in terra di Vallonia, fino a Waterloo, dove la storia ha cambiato il suo corso. Le armate di Napoleone ci hanno messo quattro giorni, tra il 14 e il 18 giugno del 1815.
In bicicletta si viaggia più leggeri, il percorso – tra strade secondarie e ciclabili – è agevole e alla portata, con saliscendi appena più accentuati nel tratto iniziale. Valorizzato nel 2015, in occasione del bicentenario della battaglia di Waterloo, con una segnaletica dedicata, è la chiave per scoprire le bellezze della campagna di due regioni storiche della Vallonia, l’Hainault e il Brabant Wallon, con soste tra i numerosi luoghi legati alle memorie storiche.

TORRI E MUSEI

La Tour Salamandre © WBT-D.Vasilov

A Beaumont, sud ovest della Vallonia, primo bivacco napoleonico fuori dai confini francesi, le truppe si sistemarono ai piedi della medievale Tour Salamandre, 34 metri di altezza, dove si visita oggi un piccolo museo di storia locale. Lui, Napoleone, preferì gli agi della dimora del principe di Chimay, il balcone al primo piano affacciato sulla Grand Place. Oggi è una scuola, una targa in facciata ricorda il passaggio dell’Imperatore.

Da Beaumont, una deviazione di 16 chilometri porta ai cinque laghi di L’Eau d’Heure, balneabili e meta di canoisti. Ciclabili lo fiancheggiano e si addentrano nei boschi che gli fanno corona.

Bello scorcio dei pittoreschi laghi di L’Eau d’Heure © WBT-JLFlemal

La fermata successiva è davanti alle solide mura del quattrocentesco Castello di Fosteau, sette torri a muovere il corpo dell’edificio. Quartier generale, il 15 giugno 1815, del secondo corpo d’armata di napoleone. Si visitano le stanze (nella più lussuosa dormì il generale Reille), la grande corte poligonale, il giardino alla francese, i piccoli musei storici (uno, davvero singolare, è dedicato alla farmacia).

Sosta del gusto, invece, nei pressi di Thuin, alla distilleria di Biercée: è in attività da secoli (occupa una ferme che apparteneva all’abbazia medievale di Lobbes), al termine della visita potrete assaggiare il Mandarine Napoléon, un liquore ispirato all’abitudine dell’imperatore di mescolare cognac e succo di mandarino.

I giardini terrazzati di Thuin © WBT-JLFlemal

Risalendo, si passa per le campagne attorno a Thuin, dove il 15 giugno si affrontarono nelle prime scaramucce truppe francesi e prussiane. Non ce n’è traccia; ma la cittadina di Thuin, che guarda dall’alto il sinuoso corso della Sambre, vale la pena per la posizione panoramica, per i giardini terrazzati e per il beffroi, il campanile seicentesco, alto 60 metri, patrimonio Unesco.

 

PASSAGGIO A CHARLEROI
Il percorso attraversa poi un luogo di altre, importanti memorie: Charleroi, terra di miniere, testimone del passato industriale della Vallonia, luogo di emigrazione e di sacrificio italiano. Lo ricorda il Bois du Cazier, luogo della memoria che illustra la condizione operaia di un recentissimo passato.

Una sala del museo della fotografia di Charleroi © WBT-DenisErroyaux

Ma Charleroi è anche una città viva, una destinazione emergente (anche grazie alla presenza di un aeroporto, con voli diretti dall’Italia), tra locali, street art e un importante museo della fotografia.

Si passano poi i villaggi di Fleurus e di Ligny: scenari delle ultime, interlocutorie vittorie delle truppe napoleoniche contro spezzoni di esercito prussiano, sulla strada per Waterloo.

Il cippo commemorativo di Fleurus © WBT-DenisErroyaux

A Fleurus, un cippo tiene insieme battaglie di epoche diverse; a Ligny una fattoria ospita una bella collezione d’armi, divise e reliquie di guerra. Prima di arrivare a Waterloo merita, appena scostata dalla Route Napoléon, una digressione tra le rovine dell’abbazia cistercense di Villers-la-Ville, fondata nel 1147, che ispirò l’ambientazione dei Miserabili di Victor Hugo. Se passate in estate, buttate un occhio al calendario degli spettacoli e dei concerti en plein air.

PANORAMI DELLA BATTAGLIA
Per entrare nel clima della battaglia, alle porte di Waterloo, sostate alla ferme du Caillou, la fattoria che fu quartier generale di Napoleone la notte di vigilia della battaglia: all’interno un piccolo museo storico, fuori un ossario in cui trovarono resti umani e dei cavalli che ne condivisero la tragica sorte (si calcola che ne morirono circa 10mila).

La Butte du Lion, l’eccezionale punto panoramico su Waterloo © WBT-J.L.Flemal

Poi, traguardo, il sito di Waterloo: da cogliere prima di tutto dall’alto, salendo a piedi i gradini che portano in cima della collinetta che domina e abbraccia i campi di battaglia (la chiamano La Butte du Lion per la colossale statua del leone che la corona, simbolo della partecipazione olandese a fianco degli anglo-prussiani). Poi, ai piedi della collina, si rivive la storia con i supporti multimediali del Memorial 1815, e con l’emozione vintage del Panorama ottocentesco, accuratamente restaurato, che cala l’osservatore al centro di una tela circolare alta 12 metri, che si sviluppa per una lunghezza totale di 110 metri. Per calarsi nei panni degli avversari, si visita il Musée Wellington, nel quartier generale del comandante inglese.
Attorno al 20 giugno, tutti gli anni, le rievocazioni in costume della battaglia coinvolgono figuranti in costume che per tutto il weekend marciano, bivaccano e rivivono quei giorni del 1815. Uno spettacolo costruito con cura filologica (anche nella musica di accompagnamento), che cala in una sorta di macchina del tempo.

L’ATELIER DI FOLON

Una vita di poetica arte umanista alla Fondazione Tolon di La Hulpe © WBT-JPRemy

A fine viaggio, un piccolo e consigliatissimo fuori programma vi proietta invece in un’oasi di pace e creatività: a sette chilometri da Waterloo, passando per stradine di campagna, si raggiunge la Fondation Folon: una fattoria, a La Hulpe, è stata scelta dal pittore e illustratore Jean-Michel Folon come ultimo, appartato atelier.
Dopo la sua scomparsa, nel 2005, è diventata un museo ricco di fascino, dove si apprezza la produzione di una vita intera di un artista dall’immaginario poetico intriso di umanesimo e di istanze pacifiste e ambientaliste.
Bruxelles è alle porte; ma l’atmosfera è quella idilliaca di una campagna fuori dal tempo.

Per ulteriori informazioni e suggestioni di viaggio: Vallonia in bici.