Milano come Amsterdam o Bruxelles? Non ancora; ma nelle prossime settimane è attesa – nella centralissima via Brera – la prima applicazione del doppio senso ciclabile, quel contromano delle bici che tanto fa infuriare gli automobilisti nelle strade a senso unico. Un’abitudine da noi sinora perlopiù tollerata, dalle grandi città ai piccoli comuni, dove non sempre le vie a senso unico vedono le auto primeggiare nella gerarchia dei passaggi (a Milano nel tratto interessato, sulle 24 ore di un giorno feriale, sono circolate 900 auto, 2000 biciclette).
“La scelta del doppio senso ciclabile l’abbiamo presa anche su consiglio della Fiab per un alleggerimento del traffico nel centro storico milanese”. Raggiunto al telefono, l’assessore alla Mobilità di Milano Marco Granelli ha confermato l’impegno a varare entro la fine dell’anno l’ordinanza che pianterà su quel tratto di via Brera compreso tra via Pontaccio e via Dell’Orso il primo “eccetto ciclisti” sui cartelli del senso unico. “Certo – aggiunge a BC – ci assicureremo che la segnaletica intimi alle bici di circolare sulla destra e che suggerisca ancor più prudenza alle auto. Ma il nostro è un progetto che valorizza quella che è già una zona 30, dove abbiamo allargato i marciapiedi e fatto sistema per incentivare alla mobilità dolce”.
Il primo doppio senso ciclabile del capoluogo lombardo è un traguardo che premia la collaborazione, sottolinea il Corriere, tra l’amministrazione Sala e la polizia locale, impegnati nell’analisi del peso specifico degli utenti della strada che farciscono il traffico di questo angolo meneghino. Dove a farla da padroni, secondo i dati AMAT (Agenzia Mobilità Ambiente Territorio), sono i pedoni con qualcosa come il 75% degli spostamenti totali sul tracciato considerato. Secondo posto ai ciclisti (12%), le briciole alle auto.
Un dato fotografa però il gap del capoluogo lombardo rispetto ad altre capitali europee in termini di doppio senso ciclabile: a Bruxelles, per esempio, l’85% dei sensi unici non vale per le biciclette e si traduce in 400 km di vie, viali e strade che sveltiscono gli spostamenti ciclabili in entrambi i sensi di marcia. Un incentivo necessario anche per una mobilità più sostenibile in termini di inquinamento, visto che anche quest’anno valori fuori norma dei PM10 hanno superato la soglia dei 35 giorni consentiti dalla direttiva europea. “Un dato che non sottovalutiamo – commenta a margine Granelli – ma che un tempo si sforava già a febbraio. Siamo quasi a fine anno”.