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Il pericolo dei pick up made in Usa. Ecf scrive all’Unione europea

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Pick up
I pick up importati dagli Usa non rispettano le norme di sicurezza volute dalla Ue per tutti i veicoli circolanti in Europa.

Allarme pick-up. In una lettera alla Commissione europea Ecf con altre sei associazioni e organizzazione europee chiede un intervento urgente per colmare le lacune legislative che oggi consentono ai pick up di importazione Usa di girare per le strade senza rispettare i dispositivi e le misure di sicurezza, imposti dall’Unione Europea nel 2019 e nel 2020, che i produttori di veicoli dovranno integrare nei loro veicoli. Ciò significa che nell’intero mercato unico, i nuovi veicoli europei saranno notevolmente più sicuri nelle loro interazioni con i ciclisti e i pedoni. I camioncini americani, tanto presenti sulle loro strade ma che cominciano a farsi vedere con sempre maggiore frequenza anche in Europa, passano attraverso la cosiddetta Approvazione individuale del veicolo a livello nazionale o europeo che è molto meno vincolante.

Pick up, le lacune della legge

Tutte quelle norme che vanno, solo per fare qualche esempio dall’avvertimento in caso di disattenzione del conducente e della deviazione dalla corsia, all’assistenza alla frenata per l’Approvazione individuale del veicolo non sono richieste per un’inspiegabile lacuna legislativa e questo rappresenta una porta d’ingresso per mezzi inquinanti e non sicuri.

Un problema che anche negli Usa comincia a farsi sentire. Secondo l’Insurance Institute for Highway Safety, le morti di pedoni in incidenti stradali sono aumentate di circa l’80% e quelle di ciclisti di circa il 50% dal 2010, e hanno ormai raggiunto i livelli più alti degli ultimi 40 anni. Un’altra tendenza è l’aumento delle vendite di veicoli pick-up e il loro impatto sul numero di morti. I Ford serie F, Chevrolet Silverado e Chrysler Ram sono ora il primo, il secondo e il terzo veicolo più pericoloso per pedoni e ciclisti negli Stati Uniti. Il loro design frontale molto alto e non smussato in particolare aumenta gli angoli ciechi del veicoli, quelli oggetto di un provvedimento del comune di Milano tanto contestato dagli autotrasportatori.

Nella lettera,in sostanza, le organizzazioni sollecitano la Commissione ad applicare ai veicoli che entrano nell’Ue requisiti di omologazione comparabili a quelli prodotti in serie e fabbricati all’interno dell’Unione. In altre parole, porre fine allo sfruttamento delle lacune normative che consentono l’immissione di prodotti non sicuri sulle strade europee.